venerdì 2 ottobre 2015

Le recensioni di Simona

"Le ossa del lago"

di Rosalba Vangelista


Ci sono segreti che solo la profondità dell'acqua può nascondere...
Misterioso, delicato, ed a tratti evocativo nonostante la durezza del tema trattato (l' omicidio di un bambino), Le ossa del lago e' un romanzo thriller diverso dal suo genere, dove lo sviluppo della psiche dei suoi protagonisti si scontra con la crudeltà degli avvenimenti della loro vita, facendoci riflettere, profondamente, tra le righe della sua storia, sulle fragilità, le paure, le inquietudini dell'animo umano.
E' una notte di mezza estate quando Jude, una giovane mamma, si suicida sulla riva del lago Silver Lake nel New Hampshire.
In quello stesso lago un mese e mezzo prima viene ritrovato il corpicino senza vita del suo bambino, Marcos, ucciso da un'assassino che non ha ancora un nome.
Al ritrovamento del piccolo partecipa anche Kate, novella poliziotta da poco trasferitasi a Silver Lake da Atlanta.
Kate e' nuova del posto ma non riesce ad accettare l'ingiustizia subita dal piccolo, vuole dare un nome al suo assassino, e forse, vuole anche far pace con se stessa, anche a costo di riaprire ferite e segreti nascosti tra le sponde ed i verdi alberi del lago d'argento...
Lo spaccato di una tranquilla cittadina statunitense visto dagli occhi di Kate, uno sguardo di sofferenza che rispecchia quello dei suoi protagonisti, e che mette a fuoco timori reconditi, pregiudizi e segreti, coi quali, emersi come incubi, ciascuno deve fare i conti. Una “terribile normalità” del territorio fa da contrappeso alla spaventosa soluzione che sta dietro a questo romanzo criminale.

 Voto:



Che peccato!

Ma perché non si fa editing ai romanzi? 
Molti autori non vogliono capire questo concetto così fondamentale.
Un libro ha bisogno di essere revisionato, pulito e rimesso in ordine, talvolta anche in modo complesso.
È il caso di questo manoscritto che ho voluto comperare dopo averne letto la trama intrigante. Sono un'appassionanta di thriller e, visto il costo, mi sono fatta tentare.

Avrebbe potuto essere un'opera da quattro stelle perché i presupppsti c'erano tutti; purtroppo, non è stato così.

Sintassi inesistente, punteggiatura impazzita mi hanno spiazzata completamente. Le virgole messe a casaccio, i periodi da rileggere perché talvolta incomprensibili e la consecutio temporum spesso errata.
Frasi tipo "sta camicia..." Insomma, stiamo scrivendo un romanzo!
POV ballerino e dialoghi scorretti mi hanno mostrato una visuale tecnica fuori controllo.

Un vero peccato perché la trama era accattivante.
L'autrice ha la testa per padroneggiare le descrizioni, sarebbero state davvero belle se la sintassi non avesse causato una lacuna che non poteva essere ignorata.
Un romanzo che avrebbe avuto tutte le caratteristiche per essere davvero apprezzato: bello, coinvolgente, crudo e con una punta di romanticismo sopito che non guasta mai.

Anche se avevo capito chi era il colpevole sin dall'inizio, ho apprezzato l'impegno della Vangelista nel costruire una trama credibile, nell'ampliare determinati discorsi per portare il lettore a farsi delle domande. Bella la figura del vecchio accusato dell'omicidio, a tratti commovente.
Ripeto, un vero peccato.
Spero di leggere altre opere di Rosalba Vangelista e di poter scrivere del suo miglioramento.



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