Le recensioni di Simona
"Le ossa del lago"
di Rosalba Vangelista
Ci sono segreti che solo
la profondità dell'acqua può nascondere...
Misterioso, delicato, ed
a tratti evocativo nonostante la durezza del tema trattato (l' omicidio di un
bambino), Le ossa del lago e' un romanzo thriller diverso dal suo genere, dove
lo sviluppo della psiche dei suoi protagonisti si scontra con la crudeltà degli
avvenimenti della loro vita, facendoci riflettere, profondamente, tra le righe
della sua storia, sulle fragilità, le paure, le inquietudini dell'animo umano.
E' una notte di mezza
estate quando Jude, una giovane mamma, si suicida sulla riva del lago Silver
Lake nel New Hampshire.
In quello stesso lago un
mese e mezzo prima viene ritrovato il corpicino senza vita del suo bambino,
Marcos, ucciso da un'assassino che non ha ancora un nome.
Al ritrovamento del
piccolo partecipa anche Kate, novella poliziotta da poco trasferitasi a Silver
Lake da Atlanta.
Kate e' nuova del posto
ma non riesce ad accettare l'ingiustizia subita dal piccolo, vuole dare un nome
al suo assassino, e forse, vuole anche far pace con se stessa, anche a costo di
riaprire ferite e segreti nascosti tra le sponde ed i verdi alberi del lago
d'argento...
Lo spaccato di una
tranquilla cittadina statunitense visto dagli occhi di Kate, uno sguardo di
sofferenza che rispecchia quello dei suoi protagonisti, e che mette a fuoco
timori reconditi, pregiudizi e segreti, coi quali, emersi come incubi, ciascuno
deve fare i conti. Una “terribile normalità” del territorio fa da contrappeso
alla spaventosa soluzione che sta dietro a questo romanzo criminale.
Che peccato!
Ma
perché non si fa editing ai romanzi?
Molti autori non vogliono capire questo
concetto così fondamentale.
Un
libro ha bisogno di essere revisionato, pulito e rimesso in ordine, talvolta
anche in modo complesso.
È il
caso di questo manoscritto che ho voluto comperare dopo averne letto la trama
intrigante. Sono un'appassionanta di thriller e, visto il costo, mi sono fatta
tentare.
Avrebbe
potuto essere un'opera da quattro stelle
perché i presupppsti c'erano tutti; purtroppo, non è stato così.
Sintassi
inesistente, punteggiatura impazzita mi hanno spiazzata completamente. Le
virgole messe a casaccio, i periodi da rileggere perché talvolta
incomprensibili e la consecutio temporum spesso errata.
Frasi tipo "sta
camicia..." Insomma, stiamo scrivendo un romanzo!
POV
ballerino e dialoghi scorretti mi hanno mostrato una visuale tecnica fuori
controllo.
Un
vero peccato perché la trama era accattivante.
L'autrice
ha la testa per padroneggiare le descrizioni, sarebbero state davvero belle se
la sintassi non avesse causato una lacuna che non poteva essere ignorata.
Un
romanzo che avrebbe avuto tutte le caratteristiche per essere davvero
apprezzato: bello, coinvolgente, crudo e con una punta di romanticismo sopito
che non guasta mai.
Anche
se avevo capito chi era il colpevole sin dall'inizio, ho apprezzato l'impegno
della Vangelista nel costruire una trama credibile, nell'ampliare determinati
discorsi per portare il lettore a farsi delle domande. Bella la figura del
vecchio accusato dell'omicidio, a tratti commovente.
Ripeto, un vero peccato.
Spero di leggere altre opere di Rosalba Vangelista e di
poter scrivere del suo miglioramento.
Nessun commento:
Posta un commento