venerdì 23 settembre 2011

Women Fiction Festival, pronta alla partenza!

Stamattina nominata inviata speciale per il blog "Tuttosuilibri" di Irene Pecikar, scrittrice ed editor splendida. Un grande onore per me e spero di esserne all'altezza. Per la prima volta mi cimenterò con un lato nuovo del genere letteriario, le interviste, gli articoli e fotografie cercando di carpire tutte le info più hot!

mercoledì 21 settembre 2011

"Il magazzino dei mondi"


Centottanta racconti di fantascienza istantanea.

Nel libro, a pagina 230, il mio racconto "Pianeta Rosso"

“PIANETA ROSSO”

Pianeta Rosso, Sistema Primario Solare sezione Y-beta.
Il primo mondo extraterrestre a essere stato colonizzato, grazie agli Orioniani; se non fossero scesi sulla Terra nel dicembre dell’anno 2012, la razza umana si sarebbe estinta, come i dinosauri. Tutti i Capi di Stato erano già stati informati da molto tempo sulle gravi condizioni cui verteva il pianeta: stava per morire, non c’era alcuna via di scampo. Gli alieni avevano studiato la razza umana per più di mezzo secolo, congiuntamente a équipe di scienziati terrestri, preparando insieme il Grande Esodo Spaziale.
In poche settimane la popolazione mondiale fu trasferita nelle colonie del Cerchio, sparse nei diversi sistemi solari.  Gli alieni impiegarono enormi velivoli cargo interstellari, capaci di ospitare sino a cinque milioni d’individui per viaggio; seppur traumatizzati, gli umani dovettero riconoscere che essi avevano salvato loro la vita. Non a tutti, però, perché le condizioni imposte furono molto rigide. Nessun malato, nessun animale, nessuna pianta. Precauzioni sanitarie, giustificarono, nessun rischio di contaminazione.
Siamo nel 2108, Anno del Cerchio, ed io sono Aya. Mi trovo alla base California, sita al primo livello presso le Valles Marineris di Marte. Mi occupo di rilevazioni radioattive nel sottosuolo; ho la responsabilità di centinaia di operai in superficie che estraggono basalto con l’aiuto di arma-tute biotecnologiche. La temperatura esterna in questo periodo si aggira sui – 30; sta iniziando la primavera.
Io sono un’Umanoria, nuova generazione incrociata tra umano e orioniano, una mutante. Sembro una giovane donna terrestre intorno ai trent’anni, ma ne possiedo ottantadue. Sono nata qui dopo la Grande Esplosione, avvenuta pochi mesi dopo la colonizzazione del 2012; una catastrofe che ha distrutto il pianeta Terra, riducendolo in pochi giorni ad un deserto di ghiaccio privo di qualsiasi forma vitale. Il mio metabolismo è rallentato e le mie cellule invecchiano di un decimo rispetto quelle di mia madre Joanne, una scienziata americana, morta ormai da decenni. La Confederazione per i Diritti Spaziali vigila sul controllo della qualità del lavoro e della vita nei pianeti delle Colonie. Marte è il principale produttore di minerali per le industrie aerospaziali. Vivo qui con Archo, il mio compagno, un militare orioniano della Prima Armata del Cerchio. Non posso avere figli, le femmine di razza Umanoria sono prive di utero. Lui lo sa e non gli importa. Ci amiamo, tutto il resto non conta.

giovedì 15 settembre 2011

"Nightwish"


I Nightwish sono un  gruppo sinfonico metal finlandese formatosi nel  1996 a Kitee. Il gruppo nasce dall'idea dell'attuale tastierista Tuomas Holopainen . Il symphonic metal è il loro genere e devo dire che la prima volta che ho avuto il piacere di ascoltarli sono rimasta davvero impressionata dalla bellezza della loro musica e dalla voce decisamente angelica di Anette Olzon, insieme alla musica travolgente, da brivido. Insomma, per me è stato amore a prima vista per questo gruppo che ben si colloca, con pieno merito, tra i nomi più famosi della musica. Il gruppo, odiernamente è formato da Anette Olzon, la voce, Erno Emppu Vuorinen alla chitarra, Tuomas Holopainen alle tastiere, Marko Hietala seconda voce e basso, Jukka Julius Nevalainen alla batteria.

mercoledì 14 settembre 2011

Da "ROMANCE MAGAZINE" n.0 la recensione di Barbara Risoli
" Ricordo di un amore" Simona Liubicich


LEGGENDO ROMANCE MAGAZINE
L'opinione


Il racconto di SIMONA LIUBICICH

RICORDO DI UN AMORE


- Rubrica Ingranaggi e passaggi -
- Il racconto dell'esordiente -
- pag. 89 -

Mi ha colpita. Questo racconto obbligatoriamente breve, mi ha davvero colpita e mi ha strappato un magoncino in gola. Brava questa esordiente d'assalto che ha avuto l'arduo compito di aprire la rubrica dedicata agli scrittori (o meglio, alle scrittrici) in erba. Erba già alta quella della LIUBICICH che gestisce bene lo spazio limitato, per una volta posso affermare che la brevità del racconto non penalizza la stroria e tanto meno il messaggio. Sono ricordi quelli descritti con una vena tragica eppure colma di speranza, è il passato che aleggia e permea tutte le righe di questa autrice. La tematica è malinconica, nostalgica, triste; il finale, pur nella tragicità degli eventi colma di una speranza che consola, che fa riflettere e che commuove. Bellissime le immagini descritte, le metafore finali. Decisamente un buon biglietto da visita per questa rubrica da seguire, dedicata appunto a chi non è conosciutissimo, ma che ha buone chances per farsi strada nell'intricato mondo dell'editoria. A mio avviso, dopo avere letto questa pillola di Simona, è intrinseco che sorga il desiderio di leggere qualcos'altro di lei e allora diciamolo che è autrice del libro SFUMATURE DEL DESERTO edito da Giammarò, ma diciamo anche che per leggere il racconto oggetto di questa opinione necessita l'acquisto della rivista e... ne vale la pena, parola di chi ce l'ha in mano, in questo momento. Buona lettura!
La mia biblioteca romatica- Christmas in love 2010


20 autrici italiane, 20 pseudonimi che alla fine verranno svelati in un caleidospio di storie d'amore belle, passionali  e coivolgenti. Il mio racconto "Una tempesta inaspettata" di Stella del Mar, cioè la sottoscritta!


UNA TEMPESTA INASPETTATA” di Simona Liubicich

Quel pomeriggio di dicembre il mare dalle molteplici sfumature di verde si infrangeva impetuoso contro la scogliera, ingrossato dalla forza del maestrale e dalla tempesta in rapido avvicinamento, facendo giungere i suoi spruzzi salati sino alle piccole finestre della casa sulla radura.
Il promontorio di Santa Caterina, dove avevo recentemente affittato il cottage, era spazzato dal vento incessante che urlava straziato, come me, come la mia anima…
Avevo lasciato tutto; il mio lavoro, la mia famiglia, la mia vita e non sapevo che ne sarebbe stato di me. Volevo sprofondare in quella solitudine fredda e lontana, in quella disperazione che mi avvolgeva nelle sue spire come un serpente velenoso.
Non m’importava…non m’importava più di nulla e nessuno, speravo di morire in quel posto dimenticato da Dio, e volevo morirci da sola.
Natale stava ormai bussando alle porte, era l’Antivigilia, ma la gioia delle feste mi causava dolore come l’alcool su una ferita aperta; tutta quella musica sdolcinata, i cori dei bambini e tutta la gente felice solo per pochi giorni l’anno, che fa finta di dimenticare la tristezza ed i guai solo per qualche luce accesa in paese, perché le campane suonano a festa e si deve fare l’abete e il presepe; oh, mi facevano tutti schifo, ipocriti!
Erano passati quasi sei mesi da quel giorno, ma ancora non mi ero ripresa dalla sua scomparsa.
State pure tranquilli, non sto parlando di un morto; la “sua scomparsa” si riferisce a quando quel gran bastardo del mio ex compagno una mattina si alzò e, come se nulla fosse, mi disse: - Non va più tra noi, da troppo tempo! Mi sei venuta a noia Susanna e…sono innamorato di un’altra!-.
Di tutti i modi per comunicare un evento così infausto lui aveva scelto il peggiore, freddo e crudele.
Era proprio un gesto degno di lui, della sua pochezza d’animo della quale io mi ero accorta solo alla fine.
Non un allarme, un gesto, un maledetto segno che mi avesse fatto sospettare che tra noi ci fosse qualcosa che non andava; io non mi ero mai accorta di nulla, e credetemi, non sono una stupida; lavoro come giornalista per una piccola tv di provincia, lui è medico chirurgo all’ospedale civile della nostra città. Una vita normale, mediamente agiata, con il sabato assieme agli amici, il Natale in famiglia e le vacanze d’agosto in Sardegna.
Otto anni insieme; una coppia solida, almeno io, povera illusa, ne ero stata convinta.
Quel giorno tutti i miei sogni si erano infranti; la tazzina di caffè mi era scivolata dalle mani, frantumandosi sul pavimento e macchiando indelebilmente il marmo bianco di Carrara della nostra cucina.
Ero rimasta lì, pietrificata, pensando che forse mi stesse facendo uno scherzo di cattivo gusto; ma Federico non scherzava mai, era sempre stato troppo serio.
Aveva riempito un trolley con le sue cose necessarie e prima di uscire per sempre da casa nostra e dalla mia vita, aveva detto: - Mi dispiace!    -
Io non avevo ribattuto, me ne ero rimasta lì come una trota, zitta e passiva, come sempre.
Dipendevo da lui, in tutto e per tutto; i suoi amici erano i miei amici e adesso io non avevo più nemmeno loro; lui continuava a frequentarli, io non potevo…
Ora c’era lei.
Nessuno mi aveva fatto neppure una telefonata; erano tutti curiosi di conoscere Elisa, al diavolo Susanna, quella povera sciocca che per otto anni era stata al suo fianco.
Avevo lasciato il lavoro da pochi giorni; il proprietario della piccola rete televisiva per la quale lavoravo era un mio conoscente di vecchia data ed anche l’unico che mi aveva detto di prendermi un periodo di riposo, di fuggire dalla città e dal dolore che mi attanagliava ogni giorno il petto.
Non ero Lilli Gruber, potevo anche stare a casa per un poco, nessuno se ne sarebbe accorto.
La mia famiglia aveva steso un velo di pietoso silenzio sulla faccenda, non capivano il tracollo di questa convivenza (dimenticavo di dire che Federico ed io non ci siamo mai sposati, lui aveva sempre sostenuto che il matrimonio fosse solo un mero contratto scritto senza valore intrinseco) e d’altronde non se ne erano mai interessati troppo; vivevano a Milano ed io in una cittadina ligure, avendo scelto di seguire Federico quando aveva vinto il concorso all’ASL.
Grazie al cielo non c’erano bambini di mezzo; tempo addietro ci avevamo provato ma, rendendoci conto dopo mesi che nulla accadeva, avevamo lasciato cadere la questione.
Federico non gradiva approfondire e conoscere i motivi dei “fallimenti”.

Osservavo la maestosità del mare in tempesta, rigirandomi tra le mani una tazza di tè bollente, fissando il cielo plumbeo e le nubi basse che si rincorrevano in una danza esasperante.
Erano settimane che non andavo da un parrucchiere e i miei ricci rossi, già incolti per natura, ricadevano in onde disordinate sino a metà schiena.
Non riuscivo a smettere di soffrire; avrei voluto dimenticare, abbandonare per sempre l’idea che Federico sarebbe tornato da me alla fine, ma non ci riuscivo.
Dovevo smettere di costruire castelli in aria; lui ormai stava con Elisa, l’infermiera bionda e solare del Pronto Soccorso, colei che vestita di bianco come un angelo aveva sempre un sorriso per tutti (anche per il mio ex compagno…) ed io ero sola in quella casa a picco su un mare al tramonto, vicinissima al Natale, sperando di essere inghiottita dalla tempesta che si stava avvicinando minacciosa…
Fu un improvviso bussare alla porta che mi fece sobbalzare, chiedendomi chi diavolo ci potesse essere all’uscio in una giornata da lupi come quella.
Risiedevo lì da appena dieci giorni; le chiavi le avevo ritirate all’agenzia immobiliare del paese che distava almeno cinque chilometri.
Passeggiate solitarie, libri strappalacrime e gabbiani erano i miei unici compagni di vita; ero isolata dal mondo, e per la prima volta mi resi conto di essere davvero “sola“.
Un po’ intimorita, andai verso la finestra situata di fianco alla porta d’ingresso per riuscire a vedere chi ci fosse là fuori. La pioggia aveva iniziato a scrosciare forte, e quando la aprii il vento e l’acqua mi investirono sferzandomi il viso come milioni di spilli, scompigliando i miei capelli come una massa infuocata deforme.
-           Chi è?  - chiesi, titubante.
Un uomo alto si parò davanti alla piccola finestra dalle tendine bianche e gialle; ben composto, il volto semicoperto da un berretto militare a tesa larga per ripararsi dall‘incessante pioggia, un giaccone verde e pantaloni mimetici.
Quando alzò lo sguardo verso di me, vidi i due occhi più azzurri ed intensi che avessi mai potuto osservare.
-           Mi scusi signora Pierelli, spero di non averla spaventata! - mi disse in tono formale.
Conosceva il mio nome…come era possibile?
-           Mi chiamo Alberto Testi, sono il proprietario della casa! Stavo controllando la zona forestale qui attorno per il forte vento ed il temporale che incombe; ho visto che le luci di casa erano accese e volevo accertarmi che andasse tutto bene!      -
-           Oh, certo…si! Aspetti, la faccio entrare!      - gli risposi.
Non potevo essere completamente sicura di lui, era un perfetto sconosciuto ma nelle condizioni psicologiche in cui mi trovavo, pensai che non m’importava molto di ciò che mi sarebbe potuto succedere.
Dovevo essere impazzita ma aprii la porta e lo feci entrare.
La casa sembrò istantaneamente più piccola con la sua presenza imponente.
-           Vuole togliersi la giacca? Ho appena preparato un the caldo…       -
-           La ringrazio, molto gentile! In effetti in una giornata come questa qualcosa che scaldi lo stomaco è ben gradita!           -
Si tolse il giaccone; sotto indossava un maglione nero a coste con il collo a dolcevita.
Mi scoprii, senza parole, a osservarlo impudicamente; era bello, il fisico possente di chi trascorre molte ore di lavoro all’aperto, la pelle abbronzata che incorniciava un volto marcato e spigoloso, occhi che sembravano due pozze color cobalto e una bocca carnosa che mi fece pensare a cose che, per pudore, non ripeterò.
I capelli erano folti e corti, neri come la pece; pensai istantaneamente a un gladiatore romano.
Appese la giacca dietro la porta, ove era situato un appendiabiti e ci accomodammo nel piccolo salottino di stoffa chiara a motivi floreali che si affacciava sulla finestra a bovindo, rivolta verso il mare, io sul sofà e lui su una poltrona; la tempesta si stava avvicinando, i tuoni erano sempre più forti e i lampi si riflettevano minacciosi sulle pareti della casa.
Servii il the zuccherato in due tazzone rosse dall’aria poco elegante, ma lui sembrò ugualmente gradire, in fondo stavo usando le sue suppellettili!
Mi osservava di sottecchi mentre parlavamo ed io mi sentivo un mostro; con indosso una tuta grigia informe e senza un filo di trucco, sembravo scappata da un manicomio!
Mi raccontò di essere una guardia forestale; viveva nel paese vicino e aveva acquistato il cottage per pura passione; amava quel promontorio sin da bambino, quando insieme agli amici veniva a fare scorribande in bicicletta e giocare a pallone nell’ampia radura, sorridendo al ricordo di quante palle si era portato via il mare…
Ultimamente aveva deciso di affittarlo stagionalmente ai turisti poiché la crisi si faceva sentire in tutta Italia ed i soldi si sa, non erano mai abbastanza quando si doveva arrivare alla  fine del mese.
Era separato da diversi anni, un matrimonio d’amore contratto in un’età talmente giovane che presto, troppo presto la fiamma si era affievolita e spenta; di comune accordo, appena venticinquenni, lui e Sara avevano deciso che era meglio proseguire per strade differenti. Erano rimasti in ottimi rapporti, lei viveva ancora al paese dove gestiva una piccola trattoria tipica insieme al nuovo compagno.
Per Alberto nessuna storia importante e nessun legame stabile, tanto lavoro e serate tranquille trascorse a giocare a carte al circolo sportivo con gli amici di sempre.
Apprezzai molto la sincerità e la schiettezza dell‘uomo; era cordiale e simpatico, e lo trovai anche molto affascinante.
Gli raccontai della mia vita, del mio lavoro di piccola giornalista, della mia “fuga” dovuta alla rottura del rapporto con il mio ex e della voglia di stare isolata dal mondo per un poco, sino a quando le mie idee non si fossero del tutto schiarite.
Iniziammo a darci del “tu” quasi senza accorgercene, ritrovandoci a scherzare e ridere dopo il the con due bicchieri di vino rosso in mano, raccontandoci aneddoti di gioventù mentre fuori il temporale squassava il cielo con grandine e fulmini.
I suoi occhi sorridevano, la sua voce era bassa e sensuale e la sua risata argentina; mi scoprì a pensare a lui all’improvviso come a un “maschio“, un oggetto di sesso e non all‘uomo che avevo dinanzi.
Dopo Federico non c’era stato più nessuno, avevo trentaquattro anni ed ero una donna; una donna ancora giovane che da mesi era sola, disperatamente sola.
Il tempo trascorse veloce ed il buio avvolse presto la radura e tutto il resto; un boato tremendo in quell’istante esplose vicino al cottage e  la luce mancò di colpo, lasciando la casa nell’oblio più assoluto.
-           Accidenti, che botta! Bisogna resettare le valvole in cantina! Aspetta, ci vado io! - disse Alberto tranquillamente, mentre io ero balzata in piedi come una ragazzina terrorizzata.
La luce tornò pochi istanti dopo e lui riapparve nella stanza.
-           La tempesta è quasi sopra di noi adesso, sarà meglio che vada prima di rimanere bloccato qui! Sei sicura di voler restare da sola con questo tempo, Susanna? - mi chiese.
Esitai per qualche secondo; avevo paura a restare in quel cottage isolato quella notte, ma non era solo questo.
Mi accorsi di desiderare che Alberto si fermasse, non solo per farmi compagnia; lo volevo, forse per rabbia, forse per il vino che mi rendeva più disinibita ma non faceva differenza, lo volevo con me quella notte.
Temevo di poter essere scambiata per il tipo di donna che non ero, mentre lo fissavo in quegli occhi blu senza parlare; non ci fu bisogno di dire nulla perché lui mi si avvicinò tanto da farmi sentire il calore che emanava il suo corpo, scrutandomi in maniera inequivocabile.
-           Vuoi che me ne vada, Susanna?        - chiese, la voce roca dal desiderio.
-           No       - gli risposi di getto, senza sapere da dove mi giungeva quel coraggio inaudito     - Resta con me, Alberto, stanotte!       -
Era pericolosamente vicino, il suo respiro rovente sulla mia fronte; stavo attendendo, tremando, l’attimo in cui mi avrebbe sfiorato per la prima volta. Con un gemito strozzato mi strinse tra le sue braccia, affondando la testa nei miei ricci scompigliati. Mi alzò il viso verso di lui con un dito e prese la mia bocca con ardore e prepotenza, invadendomi il corpo e l’anima, facendomi girare la testa e desiderare molto, molto di più.
Mi baciò con una selvaggia passione che io ricambiai avida, con le ginocchia tremanti, avvinghiata al suo corpo possente, sino a che mi sollevò di peso come fossi una piuma, dirigendosi verso la stanza da letto e aprendo la porta con un calcio.
Mi depose delicatamente sul giaciglio, continuando a baciarmi.
I vestiti finirono sul pavimento uno a uno; il temporale fuori impazzava maestoso ma la tempesta più grande stava avvenendo, inaspettata, tra le pareti di quel piccolo cottage sul picco del promontorio.
Ciò che ricordai più tardi di quel momento paradisiaco, furono i nostri gemiti languidi, i muscoli guizzanti della sua schiena liscia e i suoi capelli tra le mie mani frementi di passione che cercavano, accarezzavano e sfioravano ardite, insieme alle mie labbra, tutto il suo corpo.
Quando mi svegliai, era già mattina; la luce del sole filtrava timida dalle tende della stanza e un profumo di caffè aleggiava tutt’intorno.
La tempesta era cessata.
Al ricordo di quella notte di passione, avvampai vergognosa; che avevo fatto? Mi ero concessa a un uomo, un perfetto sconosciuto senza alcun pudore e ritegno. Che cosa avrebbe pensato ora di me?
Avevo raggiunto il paradiso tra le sue braccia, in quella notte dove Susanna ed Alberto non esistevano, ma c’erano solo un uomo ed una donna che si erano dati l’un l’altra con passione e dolcezza, senza pretendere nulla in cambio.
Il letto dalla parte di Alberto era ancora caldo, si era alzato da poco…
Mi sollevai da quel groviglio di lenzuola, avvolgendo la coperta al mio corpo per nascondere la mia nudità; ero abbastanza magra ma non avevo mai amato troppo i miei fianchi larghi e le cosce tornite.
Timida e preoccupata, feci capolino dalla stanza; l’espressione che vidi in lui, chino sui fornelli, mi scaldò il cuore, anche se fuori imperversava il freddo di dicembre.
Alberto mi stava guardando e il suo sorriso era la cosa più bella che avessi visto negli ultimi tempi, per me così bui.
Mi raggiunse in un paio di falcate accogliendomi tra le sue braccia, contro il suo torace nudo, rovente.
Non sapevo se sarebbe durata, forse sarebbe stata solo l’avventura di una notte, ma le mie ferite avevano già iniziato a guarire, a rimarginarsi.
La donna che era in me stava riaffiorando, più forte, consapevole di una nuova identità e di un mondo che le si aprivano dinanzi e che aspettavano solo di essere esplorati.
Guardandomi serio, con quegli occhi color del mare più profondo, mi disse: -       Prima che tu possa parlare, vorrei farti sapere che ciò che è accaduto tra noi questa notte non è una cosa alla quale io sono abituato! Non so cosa mi sia preso, Susanna, ma mi hai fatto girare la testa e non sono più stato padrone di me stesso! Spero davvero che per te sia stata la stessa cosa…  -.
Mi accorsi che improvvise calde lacrime facevano capolino tra le mie ciglia.
-           Temevo mi giudicassi male a causa di questa notte! Se per te è stata una cosa insolita, beh… per me …io non avevo mai fatto una cosa del genere! Dopo Federico io non ho avuto nessuno! Poi se arrivato tu e…     -
Non mi lasciò finire la frase perché mi baciò con passione, facendo cadere a terra la coperta che mi avvolgeva.
Non c’è bisogno di dire che il letto quel giorno rimase disfatto e stazzonato…
Nel mio cuore sentivo una musica dolce e timida che faceva capolino dal nero abisso degli ultimi mesi, la mia anima sembrava più leggera e tra le sue braccia scoprii un nuovo universo, fatto di tenerezza e passione, complicità e forse qualcosa di più, anche se non osavo sperare tanto.
Era la vigilia di Natale, forse c’era speranza…

FINE

martedì 13 settembre 2011

"Enrico Ricciardi, quando la foto è glamour"


Ricordo la prima volta che incontrai Enrico a Genova, dovevo avere poco più di vent'anni; simpatico e brillante, era già un bravo fotografo quella volta ed adesso, dopo altri vent'anni è diventato uno dei nomi più importanti della moda. Enrico lavora a Milano nel campo della fotografia pubblicitaria; molti i nomi importanti che hanno collaborato con lui, supermodel del calibro di Alena Seredova, Martina Colombari, Filippa Lagerback e molte altre. Il suo sito, http://www.enricoricciardi.it/ , è un caleidoscopio di meravigliose photo di celebrities, copertine di magazine patinati, calendari con un tocco di burlesque e nudi d'artista. Insomma, da visitare e da conoscere se avete voglia di intraprendere il mestiere difficile di modella, usufruendo dei servizi di un professionista di alta qualità. Spero al più presto di poter inserire una piccola intervita ad Enrico sul blog...

lunedì 12 settembre 2011

"Si è conclusa la quarta serie di True Blood"
ATTENZIONE SPOILER!


Accidenti, eppure ci speravo! Insomma, la nostra Sookie, mitica protagonista del telefilm che sta facendo impazzire il  mondo, non ha ancora preso una decisione. L'ultimo episodio si conclude con una serie di morti atroci. Il povero Lafayette che, posseduto da Marnie, uccide il suo amante, Tara muore??? tra le braccia di Sookie per difenderla dall'ex di Alcide, decisa ad ammazzarla, uccidendola a sua volta con un colpo di fucile a pompa. Ma di scegliersi l'uomo per ora non ci pensa neppure...Eppure sarebbe stato così semplice, almeno per me che sto scrivendo queste righe e tifo per il bellissimo e spietiato Eric...
Ma dovremo aspettare un altro anno per vedere i nostri protagonisti impegnati nel sequel successivo...
Primo giorno di scuola, l'ultimo anno è iniziato.

Ed eccomi qui, alle sette quarantacinque puntuale sotto la scuola con mia figlia che oggi inizia l'ultimo anno della primaria. Come tutti gli anni ingorghi di automobili, combriccole di persone che si salutano dopo un'intera esetate trascorsa magari senza mai vedersi, bambini che si abbracciano felici di rivedersi ma anche no. Insomma, la routine è ricominciata; affrontiamo quest'anno che verrà col sorriso sulle labbra e prepariamoci a nove mesi di lavoro... Per tutti coloro che oggi iniziano, in bocca al lupo!!!

domenica 11 settembre 2011

Jane Eyre


Il prossimo 10 Ottobre uscirà nelle sale italiane il film Jane Eyre,una nuova  rappresentazione cinematografica tratta dal famosissimo libro di Charlotte Brontë e diretto da Cary Joji Fukunaga. All'estero, dove la pellicola è già uscita, si tratta di un successo enorme, che cosa ci riserverà quando ci siederemo nelle poltrone per goderci lo spettacolo? Intanto, nell'attesa sono felice di darvi comunicazione di un gruppo di lettura del romanzo al quale sono stata invitata e spero vivamente di poter partecipare; si tratta di Diario di Pensieri Persi , un blog letterario collettivo dove dal 19 settembre sarà possibile commentare tutte assieme questo romanzo favoloso.

sabato 10 settembre 2011

"11 Settembre 2001- 11 settembre 2011"


L'undici settembre 2001 aspettavo mia figlia; ero incinta di tre mesi quando, guardando la TV e facendo zapping, pensai: "Un disaster movie...l'ennesimo...". Pochi secondi per capire che invece era tutto vero, che NY era davvero sotto attacco terroristico...Non dimenticherò mai alcune scene ed ancora oggi, ripensandoci, piango per ciò che ho dovuto, mio malgardo, vedere, per tutti quei morti, per l'orrore e la violenza di quel giorno. Sono passati 10 anni e tutto è ancora vivido in me...Non posso e soprattutto non voglio dimenticare per tutte le persone che sono state barbaramente assassinate quel giorno. Prego per loro e perchè fatti del genere non debbano mai più accadere...

venerdì 9 settembre 2011

"Il bacio"


Era pericolosamente vicino a me; stavo pregustando, tremando, l’attimo in cui mi avrebbe sfiorata per la prima volta.
Lentamente chiusi gli occhi, abbandonandomi alle sensazioni violente che lui mi trasmetteva.
Mi prese il labbro inferiore succhiandolo leggermente e mandando in frantumi ogni mia difesa. La sua lingua tracciò una lenta scia rovente sulle mie labbra  tanto da farmele schiudere e lasciare entrare il suo respiro,  il suo sapore di sesso dannato.
Con un gemito soffocato mi attirò a sé, contro il suo torace, impossessandosi prepotentemente della mia bocca,  penetrandomi con quella lingua peccaminosa ed  intrecciandola alla mia in una danza erotica che mi dava l’estasi, leccandomi, assaggiandomi, trasmettendomi tutta la sua rabbia, la sua eccitazione ferina.
I suoi occhi erano due pozzi azzurri di puro desiderio; potevo sentire le sue sensazioni dirompenti eccitandomi sino allo spasimo, facendomi desiderare una lussuria sfrenata.
Guardandolo capii di essere perduta per sempre.


dal concorso "1000 spazi per un bacio" dicembre 2010

giovedì 8 settembre 2011

Buongiorno a tutti! Stamattina il mio umore è migliore di quanto possa sembrare...Dormito bene ed in attesa del marito che rientra dall'estero per lavoro ...E notizia finalmente definitiva, terminato il romance storico!! Basta, non lo guardo più e vada come vada!| Auguro un'ottima giornata a tutti!
Simona

lunedì 5 settembre 2011

MAMMA MIA CHE TEMPACCIO!
Stanotte un diluvio universale qui nel Levante ligure, acqua impressionante! Attendo info da postare sulla zona!
Notizia dal Gruppo Facebook"Oasi faunistica dell'Entella" di Tiberio Bertolone: "Questa mattina alle ore 07.00 circa mancavano 50 cm al limite di sponda (tratto finale). Gli affluenti sono anche molto "spinti". Si spera in una pausa delle precipitazioni!!!

domenica 4 settembre 2011

"TWILIGHT BREAKING DOWN "- PRIMA PARTE

Ed andiamo avanti con la saga dei vampiri che ha aperto le porte del cinema a questa blood-mania che dilaga un pò ovunque ed ha catturato il cuore di milioni di persone, ed anche il mio, ammiratrice di queste creature così particolari ed affascinanti. Insomma, Edward e Bella finalmente convolano a nozze partendo per la luna di miele nientemeno che alla volta del Brasile, dove su un'isola privata di proprietà di Esme, si abbandonano alla passione. Molto presto Bella scopre di essere incinta e durante un parto che le costerà quasi la vita stessa, partorisce la figlia cui mette il nome di Renesmee. Ma non vi rivelo altro, io ho letto tutti i libri e so come andrà a finire ma sarò in prima fila il 16 novembre al cinema per godermi lo spettacolo!

sabato 3 settembre 2011

"MELANCHOLIA", IL DISASTER MOVIE DELL'ANNO

E stato presentato come "un bellissimo film sulla fine del mondo" dallo stesso regista, Lars Von al Festival di Cannes. La maggior parte delle recensioni che ho avuto modo di leggere sul web appaiono positive e ci anticipano una pellicola di fronte la quale non potremo rimanere impassibili, comunque vada. Il film inizia con una bellissima scena di un matrimonio, dove un approfondimento della psicologia dei personaggi ci catapulta nel mondo di Von Trier.. Non farò spoiler di nessun genere ma sappiamo tutti che si tratta di un disaster movie poichè un pianeta si trova in rotta di collisione con la terra. Il cast, di tutto rispetto è composto da Kirsten Dunst, Charlotte Gainsbourg, Kiefer Sutherland, Charlotte Rampling, John Hurt, Alexander Skarsgård (True Blood), Stellan Skarsgård, Jesper Christensen, Udo Kier, Brady Corbet e Cameron Spurr.

Io andrò di certo a vederlo, visto che l'uscita è prevista per l'11 novembre prossimo...e voi?
FIDAPA

La FIDAPA ( Federazione Italiana Donne Arti Professioni e Affari ) è un’associazione composta, in Italia  da 11.500 Socie  ed appartiene  alla Federazione Internazionale IFBPW (International Federation of Business and Professional Women).
E’ articolata in 277 Sezioni distribuite su tutto il territorio nazionale , raggruppate in 7 Distretti.  Ai sensi dell’art 3 del proprio Statuto ,la FIDAPA è un movimento di opinione indipendente; non ha scopi di lucro, persegue i suoi obiettivi senza distinzione di etnia, lingua e religione. La Federazione ha lo scopo di promuovere, coordinare e sostenere le iniziative delle donne che operano nel campo delle Arti, delle Professioni e degli Affari, autonomamente o in collaborazione con altri Enti, Associazioni ed altri soggetti.


La Nostra MISSIONE


a) valorizzare le competenze e la preparazione delle socie indirizzandole verso attività sociali e culturali che favoriscono il miglioramento della vita, anche lavorativa, delle donne;
b) incoraggiare le donne a un continuo impegno nonché ad una consapevole partecipazione alla vita sociale, amministrativa e politica,  adoperandosi per rimuovere gli ostacoli ancora esistenti;
c) essere portavoce delle donne che operano nel campo delle Arti, delle Professioni e degli Affari, presso le Organizzazioni e le Istituzioni nazionali, europee ed internazionali;

d) adoperarsi per rimuovere ogni forma di discriminazione a sfavore delle donne, sia nell'ambito della famiglia che in quello del lavoro, nel pieno rispetto delle norme vigenti in materia di pari opportunità;
e) favorire rapporti amichevoli, reciproca comprensione e proficua collaborazione fra le persone di tutto il mondo. Le Sezioni, seguendo le direttive nazionali e internazionali si impegnano a condividere questi propositi e a diffonderli in coerenza con il principio istitutivo della FIDAPA, quale movimento di opinione. 
"365 RACCONTI HORROR PER UN ANNO" -  DELOS edizioni


Il 29 novembre il mio racconto

"L'animalista"



Ho sempre odiato le pellicce e le donne che le indossano; non capisco perché oggi ci si debba vestire con la pelle di un cadavere, di un animale che viene spesso scuoiato ancora vivo solo per soddisfare l’ego di una ricca femmina capricciosa. Vivo in un piccolo paese di provincia ma stronze ne vedo ugualmente tante: mi guardano dall’alto al basso, sventolando i loro trofei pelosi come blasoni. Guardo la donna legata sul tavolo di legno; non sembra più così spavalda adesso, spaventata e tremante. Mi implora frignando di lasciarla andare ma può gridare fin che vuole, qui non la sentirà nessuno; siamo a chilometri dalla città, sperdute in un casolare dimenticato da tutti.
Sono sicura che in fondo sa cosa voglio farle; confesso di provare un sottile piacere, non sa fino a che punto mi spingerò.
No, non la ucciderò, non sono un’assassina; voglio solamente farle “provare” una minima parte del dolore che sente un animale quando gli viene strappata di dosso la pelliccia; calzo un passamontagna nero e non parlo, le foto delle povere creature martoriate attorno a me dovrebbero essere molto più eloquenti dei miei discorsi. Mi serve solo una piccola parte del suo corpo, ad esempio… il suo braccio; non è difficile, lo può fare chiunque, basta esercitarsi un poco e per me non è la prima volta. Con un bisturi monouso pratico due incisioni circolari, una sotto il gomito e l’altra sopra il polso mentre lei urla a squarciagola dal dolore; poca pelle, un’inezia in confronto a quello che vorrei davvero farle. Con uno strappo secco scopro la carne per circa quindici centimetri, che sanguina copiosa mentre la troia perde i sensi. Infine, tranquilla, brucio pelle e pelliccia nel camino, insieme come sorelle.
Mi premuro anche di proteggere la ferita con garze sterili e bende; tra poco la scaricherò da qualche parte, lungo la statale; se la caverà, ma la cicatrice e il ricordo di me le resteranno impresse nella mente per sempre. Chissà se il marito le ricomprerà un’altra pelliccia…Secondo voi?

venerdì 2 settembre 2011

BLUENOCTURNE, IL PARANORMAL SI TINGE DI ROSA...


http://www.eharmony.it/eBooks/Paranormal/BlueNocturne

HARLEQUIN

http://www.eharmony.it/Chi-siamo/Harlequin-nel-mondo

Harlequin Enterprises Limited è leader mondiale nel romanzo rosa seriale e uno dei maggiori editori di narrativa femminile a livello internazionale. La società, con sede a Toronto, pubblica più di 115 titoli al mese in 25 lingue diverse, su 94 mercati internazionali distribuiti su sei continenti. I suoi libri, scritti da oltre 1300 autrici talentuose e provenienti da ogni parte del mondo, offrono alle lettrici una vasta scelta di romanzi, da quelli d'amore ai trhiller psicologici ai romanzi di relazione. Con più di 131 milioni di libri venduti nel 2005 - per metà sui mercati esteri, con il 96% dei titoli venduti fuori dai confini canadesi - è l'editore di maggior successo del paese e una delle sue aziende più solide.
Harlequin promuove la sua presenza sul mercato mondiale attraverso gli offici di Toronto, New York, Londra, Tokyo, Milano, Sidney, Parigi, Madrid, Stoccolma, Amsterdam, Amburgo, Atene, Budapest, Granges-Paccot, Varsavia e Rio de Janeiro, e ha stretto accordi di pubblicazione con altri nove paesi. La sua grande popolarità e il richiamo che da sempre che esercita sulle lettrici dà ad Harlequin l'occasione unica di promuovere e vendere i suoi titoli in ogni parte del mondo.
Il successo di Harlequin nel 2005 conferma il percorso dell'azienda verso il suo principale obiettivo: diventare leader mondiale nella narrativa femminile. Numerosi titoli Harlerquin sono apparsi nella New York Times bestseller list, restando in classifica per il tempo record di 188 settimane - con un incremento del 20% rispetto al 2004. Dall'anno della sua costituzione, Harlequin ha distribuito nel mondo circa 5.22 miliardi di libri.

TRUE BLOOD

http://www.trueblood-italy.com/

IL PRIMO SITO ITALIANO DI TRUE BLOOD



True Blood è una serie televisiva statunitense creata da Alan Ball, basatCiclo di Sookuse della scrittrice Charlaine Harris. La serie, prodotta da HBO in associazione con la compagnia di produzione di Ball (chiamata Your Face Goes Here Entertainment), ha debuttato negli Stati Uniti il 7 settembre 2008.
Alexander Skarsgard è Eric Northman, il vampiro più sexy del pianeta.
a sui romanzi del
La serie, che miscela dramma e horror, è incentrata sulla co-esistenza tra vampiri e umani a Bon Temps, piccola e fittizia cit La. Le vicende ruotano attorno a Sookie Stackhouse (l'attrice premio Oscar Anna Paquin), cameriera telepatica che si innamora del vampiro Bill Compton (Stephen Moyer). Oltre all'amore tra Sookie e Bill, vengono narrate le vicende di altri personaggi, tra cui il fratello di Sookie, Jason (Ryan Kwanten), e i suoi amici Sam (Sam Trammell) e Tara (Rutina Wesley).serie ha debuttato in Italia il 27 aprile 2009 sul canale satellitare Fox,[e ha trasmesso anche la seconda stagione a partire dal 9 novembre 2009.[per la messa in onda in chiaro della serie sono stati acquistati da MTV, e ha trasmesso la prima stagione a partire dal 24 settembre 2010.
da Wikipedia