sabato 28 settembre 2013


UNA TAZZA DI ROMANCE
di Patrizia Ferrando



Ottobre, lo ammetto, è probabilmente il mio mese preferito, sia che regali la dolcezza dorata del sole che intiepidisce, sia che sfiori con veli di pioggia vetri e ricordi.
Le appassionate di romance storico e tradizioni inglesi, ma anche le nuove adepte di period drama o di letture austeniante, tra cui si contano non poche ragazzine, riconoscono in questo periodo giorni perfetti per portare una scena quasi immancabile delle storie tanto amate nella realtà di un pomeriggio fra amiche, allestendo una vera ora del tè.
Naturalmente non si tratta solo di mettere l’acqua sul fuoco, ricordarsi che sono prescritti un cucchiaino della miscela prediletta a testa, più uno per la teiera, e provvedere a diversi tipi di zucchero, tartine e dolci: il “nostro” incontro sarà un pochino letterario, senza per questo dover spendere una fortuna o impegnarsi in preparativi complicatissimi.
Un invito “austeniano”, sarà, ad esempio, caratterizzato da qualche candela accesa, da porcellane candide o comunque in tinta unita, da semplici alzatine e lini ricamati, da porre in contrasto con la brillantezza del metallo. Se preferite atmosfere vittoriane, invece, concedetevi tazze fiorite, gelatine e dolcetti multicolori , una tovaglia che vesta la tavola fino a terra, e su cui magari avrete applicato strisce di pizzo per accentuare l’effetto romantico. Il tè eccentrico per eccellenza è quello di Alice e del Cappellaio Matto: festeggiate pure il vostro non compleanno, senza dimenticare un cappello pieno di fiori a centrotavola, vasetti in cui porre muschio e carte da gioco, chiavi e bottigliette come decorazioni, e bigliettini con la scritta “eat me” da porre sui dolcetti. Sempre inglese, ma in giallo, un five o’clock degno di Miss Marple e della sua creatrice Agatha Christie, porterà in scena un vaso lucente con rose dal colore acceso, alzate a più piani e piatti da torta con bordi operati. Per completare l’opera, pensate a un pizzico di romanzo in più, ad esempio un quiz divertente. Niente domande pedanti, perché non siamo a scuola: piuttosto, inventatevi qualche buffo test sui protagonisti austeniani, il grado di stramberia da Wonderland o l’attitudine all’indagine, e stampatelo su cartoncini dai colori intonati a quelli dell’apparecchiatura. L’intermezzo divertirà le amiche più affiatate, e potrebbe anche aiutare ad amalgamarsi un gruppo di persone non del tutto in confidenza.
Ultimo suggerimento: le bimbe gradiranno a loro volta, invece di una stravista festa effetto cartoon, un piccolo party d’altri tempi, simile a quello delle mamme, con in più qualche cappellino, scampoli di pizzo, piume e fiori di stoffa per travestirsi, orsacchiotti e bambole romantiche seduti attorno a un tavolino, minuscoli doni come campanellini di metallo, nastri o cartoline dai decori retrò. 

mercoledì 18 settembre 2013


RECENSIONE 
a cura di Francesca Franca Baldacci

“IL PRIMO CAFFE’ DEL MATTINO” 
DIEGO GALDINO 
SPERLING & KUPFER EDITORE



Chi non ha mai sognato di innamorarsi a Roma, la città eterna?

Diego Galdino, classe 1971, nel suo primo romanzo “Il primo caffè del mattino”, edito da Sperling & Kupfer, ci guida dentro una storia particolare, romantica, ironica, corale, con un pizzico di mistero a renderla ancora più intrigante.
Il personaggio maschile, Massimo, svolge la stessa professione del suo autore: è titolare di un bar in zona Trastevere, specializzato in… caffè di tutti i tipi, e nel suo locale si avvicendano vari personaggi che, pagina dopo pagina, ci troviamo a conoscere e ad amare.
L’appuntamento con l’amore è proprio qui: un incontro “fulminante” con un paio di occhi verdi, una spruzzata di lentiggini, una ragazza francese dal carattere particolare e particolarmente suscettibile, qualche parola di troppo e… tutto perduto? Ma no. L’avventura sta solo per cominciare.
Genevieve, la misteriosa francesina, ci appare però sempre più irraggiungibile, le ombre che la circondano si intensificano lungo la narrazione, anche se Massimo cerca con tutti i mezzi a disposizione di far breccia nel suo cuore.
Complice un diario lasciato non proprio per caso da Genevieve prima della sua partenza per la Francia, una sorella volonterosa, Carlotta, e l’amore di Massimo, che non conosce ostacoli, arriveremo a scoprire una verità, ai limiti dell’incredibile, tutta a sorpresa.

Personalmente ho molta simpatia per i romanzi “corali”: quelli, cioè, che non si limitano a far ruotare la storia attorno ai protagonisti, ma che danno colore anche ad altri, che fanno da sfondo, regalano un’atmosfera tutta particolare, la creano, permettono di alleggerire il pathos di certi momenti, regalandoci anche qualche sorriso.
Diego Galdino è bravissimo nella descrizione degli avventori del locale, con pochi tratti li dipinge rendendoli vivi, tanto che ci appaiono sotto gli occhi, ci aiutano anche a leggere meglio la vicenda.
Ma certo tutta la nostra simpatia va a Massimo: candido, tenero, ironico, perfino buffo nel suo modo di esternare i sentimenti. Quale donna non sognerebbe di essere amata in questo modo, da un uomo così?

Qualche volta ci si chiede come mai sono tanto pochi, gli uomini che sanno scrivere d’amore. Quei pochi che ci sono, però, compensano anche quelli che mancano…
Di Galdino è stato detto che sia il Nicholas Sparks italiano. Certo è che il nostro autore possiede comunque uno stile personale particolarissimo che non fa rimpiangere il più celebre romantico scrittore americano. E lo rende squisitamente “nostro”.
Uno dei protagonisti di questa deliziosa commedia romantica è, però, diciamocelo… il caffè. Alla bevanda più amata dagli italiani è dedicato il romanzo stesso, tanto che il libro si conclude con tanto di appendice ricca di ricette e piccoli segreti in materia.

lunedì 16 settembre 2013

RECENSIONE


Sui passi dell'estate perduta 
di Patrizia Ferrando

a cura di Patrizia Ines Roggero







Da sempre, quando mi trovo a passare per i villini di Arquata Scrivia, la mia fantasia inizia a lavorare freneticamente, alimentata dalla curiosità di sapere quali storie nascondono quelle caratteristiche e antiche costruzioni signorili, tanto diverse dalle case rurali tipiche della zona in cui sono situate. Chi ci viveva? Quando sono state costruite? Com'era la vita dentro le loro mura? Per questo non esagero nel dire che per me è stato quasi un bisogno leggere Sui passi dell'estate perduta.
Una lettura che cattura fin dalla prima pagina, capace di emozionare grazie al rievocare d'immagini d'altri tempi che quasi sembrano scorrerci davanti agli occhi, nitide, seppur appartenenti a stagioni lontane.
Nel suo libro, Patrizia Ferrando ci accompagna in un viaggio  attraverso le case di villeggiatura della borghesia genovese che, sul finire dell'800 fino a metà del secolo successivo, scelse amene località del basso Piemonte e dell'entroterra ligure come luogo in cui trascorrere i caldi mesi estivi. Scopriamo così i diversi stili architettonici, gli arredi, le stoffe e interessanti riferimenti all'organizzazione della vita domestica. Ci parla dei preparativi per la partenza, dei bauli e delle carrozze, della servitù e del trascorrere lieto dei giorni nella quiete bucolica della campagna.
Pagina dopo pagina, l'autrice ci porta non solo alla scoperta di un'Arquata Scrivia popolata da personaggi illustri che ne fecero il loro piccolo regno estivo,  ma ci racconta di un'epoca  dove il  buongusto, la galanteria, l'attenzione per i particolari e le regole della buona ospitalità erano dettati da canoni ai quali la borghesia non poteva sottrarsi.
Un libro scritto in maniera impeccabile, piacevole e mai noioso, arricchito da fotografie, sia antiche che attuali, atte a documentare un tempo che fu e quel che oggi resta dell'effimera stagione della villeggiatura.

L'autrice:
Patrizia Ferrando è nata a Genova nel 1974 e vive ad Arquata Scrivia.
 Giornalista pubblicista, collabora a riviste femminili e blog dedicati a libri e decorazione d’interni, alternando articoli e scrittura narrativa, sempre all’insegna del desiderio di raccontare. Appassionata di storia e di storie, adora inseguire entrambe fra romanzi, arte, cinema e teatro. I suoi luoghi preferiti sono librerie, mercatini, dimore eccentriche e botteghe insolite.

mercoledì 4 settembre 2013

ATMOSFERE PARIGINE...

DELOS DIGITAL CORRE INSIEME ALL'EROTICO

Una nuova mise per la casa editrice Delos, quella dell'e-book. 
SENZA SFUMATURE è la nuova collana erotica che sfreccia sul web e che sarà in vendita da settembre. Racconti senza veli che sapranno catturare i lettori red passion più esigenti.


Cerchiamo voci nuove, manoscritti di circa 50.000 battute. 
Consulente editoriale per la collana: SIMONA LIUBICICH
Spedire a simona.liubicich@yahoo.it



Il prossimo pubblicato potresti essere proprio TU!