UNA TAZZA DI ROMANCE
di Patrizia Ferrando
Ottobre, lo ammetto, è
probabilmente il mio mese preferito, sia che regali la dolcezza dorata del sole
che intiepidisce, sia che sfiori con veli di pioggia vetri e ricordi.
Le appassionate di romance
storico e tradizioni inglesi, ma anche le nuove adepte di period drama o di
letture austeniante, tra cui si contano non poche ragazzine, riconoscono in
questo periodo giorni perfetti per portare una scena quasi immancabile delle
storie tanto amate nella realtà di un pomeriggio fra amiche, allestendo una
vera ora del tè.
Naturalmente non si tratta solo
di mettere l’acqua sul fuoco, ricordarsi che sono prescritti un cucchiaino
della miscela prediletta a testa, più uno per la teiera, e provvedere a diversi
tipi di zucchero, tartine e dolci: il “nostro” incontro sarà un pochino
letterario, senza per questo dover spendere una fortuna o impegnarsi in
preparativi complicatissimi.
Un invito “austeniano”, sarà, ad
esempio, caratterizzato da qualche candela accesa, da porcellane candide o
comunque in tinta unita, da semplici alzatine e lini ricamati, da porre in
contrasto con la brillantezza del metallo. Se preferite atmosfere vittoriane,
invece, concedetevi tazze fiorite, gelatine e dolcetti multicolori , una
tovaglia che vesta la tavola fino a terra, e su cui magari avrete applicato
strisce di pizzo per accentuare l’effetto romantico. Il tè eccentrico per
eccellenza è quello di Alice e del Cappellaio Matto: festeggiate pure il vostro
non compleanno, senza dimenticare un cappello pieno di fiori a centrotavola,
vasetti in cui porre muschio e carte da gioco, chiavi e bottigliette come
decorazioni, e bigliettini con la scritta “eat me” da porre sui dolcetti.
Sempre inglese, ma in giallo, un five o’clock degno di Miss Marple e della sua
creatrice Agatha Christie, porterà in scena un vaso lucente con rose dal colore
acceso, alzate a più piani e piatti da torta con bordi operati. Per completare
l’opera, pensate a un pizzico di romanzo in più, ad esempio un quiz divertente.
Niente domande pedanti, perché non siamo a scuola: piuttosto, inventatevi
qualche buffo test sui protagonisti austeniani, il grado di stramberia da
Wonderland o l’attitudine all’indagine, e stampatelo su cartoncini dai colori
intonati a quelli dell’apparecchiatura. L’intermezzo divertirà le amiche più
affiatate, e potrebbe anche aiutare ad amalgamarsi un gruppo di persone non del
tutto in confidenza.
Ultimo suggerimento: le bimbe
gradiranno a loro volta, invece di una stravista festa effetto cartoon, un
piccolo party d’altri tempi, simile a quello delle mamme, con in più qualche
cappellino, scampoli di pizzo, piume e fiori di stoffa per travestirsi,
orsacchiotti e bambole romantiche seduti attorno a un tavolino, minuscoli doni
come campanellini di metallo, nastri o cartoline dai decori retrò.
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