venerdì 25 ottobre 2013




TUTTI A PIEDI
di Elisabetta de Dominis


Il governo ha dato l’esempio per risparmiare alla parata del 2 giugno, festa della Repubblica italiana: tutti a piedi, i cavalli nelle stalle, gli aerei delle frecce tricolori negli hangar. Ma il governo va a piedi solo il 2 giugno, gli altri 364 giorni dell’anno in auto blu, scortato dalle guardie del corpo, a spese nostre. Non si vergognano questi politici? Quanta demagogia ed ipocrisia.
Se va avanti così, il governo dovrà istituire corsi di equitazione per i governanti, perché fra poco non ci saranno più i soldi per la benzina. Si chiedevano cosa fare dei cavalli da corsa, visto che nell’ippica non scommette più nessuno e hanno chiuso gli ippodromi. Spero per loro che non abbiano già mandato i cavalli al macello: almeno l’imperatore romano Nerone aveva capito che era meglio fare senatore un cavallo. Con la riforma della Costituzione vorrebbero abolire il Senato: per evitare di avere dei senatori asini? Considerato che i due pretendenti a sindaco di Roma, Marino e Alemanno, sono caduti sul numero dei re della capitale eterna. Per Marino furono solo 5 e l’ultimo si chiamava “Tarquinio il Superbio” (ha inventato un nuovo aggettivo), Alemanno non ha risposto proprio.
A proposito poi di asini, i grillini si sono rivelati virtuali quanto la rete dalla quale provengono. Grillo, facendoli eleggere, li ha materializzati. Purtroppo nel web tutti appaiono come vogliono che gli altri li percepiscano. Solo che, quando li vedono e li sentono parlare, toccano con mano la loro inconsistenza. Elena Bianchi, capogruppo 5 Stelle nel consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, senza spostarsi dalla regione ha conseguito una laurea in Psicologia in Russia conoscendo solo 3 parole di russo. Si sarà laureata in comunicazione non verbale?Il divino Grillo aveva pensato che attraverso il web avrebbe fatto dei grillini a sua immagine e somiglianza. Si è ritrovato con dei poveri cristi, abituati a tirare il carretto della propria esistenza come gli asini, stazionando davanti al computer come davanti a una mangiatoia. E fa un po’ rabbia essersi fatti abbindolare un’altra volta ed aver votato degli asini.
Certo ci sono molti asini a capo di imperi economici che neanche il cavallo di Nerone si sarebbe sognato di raggiungere. Li sentiamo parlare in televisione e ci chiediamo come abbiano ricevuto credito all’inizio della loro carriera. Che tuttavia riguarda un’attività privata, benché alle volte si sia avvalsa dell’intervento di qualche politico. Ecco, qui sta il punto: la prima e la seconda repubblica sono fiorite e finite proprio a causa della connivenza del potere politico con quello economico. Abbiamo foraggiato piccoli uomini trasformandoli in grandi industriali a capo di imperi privati. Tutto perché i governanti volevano dimostrare che lo Stato aveva delle grandi industrie e che dava lavoro al popolo, contestualmente si assicuravano potere e ricchezze individuali.  Questo hanno fatto gli Andreotti, i Craxi, i Berlusconi, quest’ultimo nella sua doppia veste…
Ora la Fiat in Italia è capace di clonare solo una 500, perché non è in grado di ideare auto nuove. I suoi proprietari sono come i reali inglesi: fanno cronaca. Ma, a me, che me ne frega cosa fanno Jaki o Lapo Elkann nel privato? preferirei sapere cosa fanno per dar lavoro agli operati italiani, perché a darlo ai serbi a 250 euro il mese sono brava anch’io. Certo la Zastava è sempre stata la fabbrica d’armi della Fiat in Serbia e hanno un occhio di riguardo a non chiuderla. Io sequestrerei tutto a quanti hanno beneficiato di contributi italiani per avviare le loro industrie e ora delocalizzano all’estero. Poi li manderei a cavallo fino a Belgrado. Noi con le pezze sul sedere, loro almeno con le piaghe.
O il governo mette in atto misure economiche concrete o finirà davvero a mal parata. Con o senza cavalli, che importa?

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