Chi è Simona Liubicich? Lasciamolo dire a lei...
Mamma mia, eccomi qui a parlare di me, ma chi l’avrebbe mai detto? Harlequin…Quasi non so da che parte cominciare ma posso dire di essere tutt’altro che una persona semplice; sono disincantata, pignola e molto critica nei miei confronti. Amo la solitudine della mia casa immersa nel verde della campagna ligure che mi ispira per le mie storie e odio il caldo. L’estate per me è la stagione peggiore, perdo forze e le riacquisto solo con l’arrivo dei primi freddi. Stoccolma è la mia città di sogno.
Come nasce la tua passione per il romance?
Diciamo che è stata una conseguenza dovuta a un incontro al Romantic Rome del 2010 dove ho conosciuto l’equipe Harlequin, Alessandra Bazardi e la maggior parte delle scrittrici. Io avevo iniziato con un romanzo contemporaneo ambientato in Iraq, pubblicato da una piccola casa editrice e pensavo di continuare su quella strada. Invece lo storico mi ha preso il cuore ma attenzione…non è detto che un prossimo romance non sia proprio un contemporaneo!
Quali sono, per te, gli elementi fondamentali di un romanzo, che cosa non deve mancare?
Il ritmo, un po’ di suspense e il sesso. Mi piace scrivere erotico e i miei personaggi devono lasciare qualcosa a chi li incontra, a chi leggerà di loro, un’emozione, una sensazione di una vita magari vissuta in precedenza o di un bel sogno.
Nella tua formazione, che cosa ti ha spinto a scrivere romanzi?
Scrivo sin da bambina; ho sempre messo su carta le mie emozioni, i miei pensieri e le mie idee. Ho sempre prediletto le materie letterarie a discapito delle scientifiche e credo non potrei mai girare senza un taccuino e una penna in borsa. Ho scritto centinaia di racconti di tutti i generi e durante un periodo particolare della mia vita, qualche anno fa, mi sono detta “Ma perché non ci provi davvero?”. Ed eccomi qui!
Hai un periodo storico preferito?
Ma naturalmente; ho iniziato con il regency e credo che dovrete sopportarmi per un po’ ma nel cassetto custodisco la speranza di scrivere un giorno un bellissimo romance medievale.
Veniamo al romanzo: definisci con tre aggettivi "Seduzione e vendetta".
Seducente, ironico e intrigante.
Quanto del personaggio di Costanza, donna emancipata, moderna per il suo periodo rispecchia il carattere di Simona Liubicich?
C’è molto di Costanza in me; la ribellione, l’esuberanza e la voglia di non essere mai tra le righe. Ma devo dire che quella sensualità un poco sfrenata che a me piace particolarmente in una donna arriva tutta da Sveva…!!!
C'è una scrittrice che ti ha influenzato nel tuo modo di scrivere a cui ti ispiri?
Adoro Charlotte Featherstone, amo il suo modo di scrivere e le sue storie sempre un po’ sull’orlo della suspense. Nelle italiane, Mariangela Camocardi occupa il podio dei miei sogni e un giorno spero di somigliarle almeno un po’, nella grinta, nella bravura e nella signorilità che ogni giorno dimostra.
A che cosa stai lavorando in questo periodo? Un solo indizio, non troppo.
Avevo iniziato con un vittoriano ma non mi convinceva del tutto e se una cosa non mi va diventa…carta straccia! Così ho ripreso in mano il sequel di “Seduzione e vendetta” che vedrà altri due protagonisti rincorrersi nelle schermaglie amorose.
Qual è il rapporto con le tue lettrici? Hai un sito ufficiale, rispondi direttamente o altro?
Il mio rapporto con le lettrici? Essendo un’esordiente ancora non so ma ho visto che i miei piccoli lavori per ora hanno riscosso un discreto successo. Mi piace stare insieme a loro, chiacchierare e discorrere in allegria; proprio per questo su FB ho aperto un gruppo che si chiama “Un pomeriggio nella biblioteca di Simona” dove ci incontriamo tutte insieme. Ho un mio blog www.simonaliubicich.blogspot.com ma non sono una che ama correre troppo dietro a internet anche se mi sa che dovrò cominciare a darmi da fare anche in quel senso…
Un’occasione speciale da citare per il tuo romanzo?
Certamente. Quando l’anno scorso terminai la stesura di “Seduzione e vendetta”, la prima domanda che mi feci fu “E adesso? Che faccio?”. Decisi di iscrivermi al famoso Women's Fiction Festival di Matera e partecipare al colloquio diretto con gli editori dove avrei potuto consegnare nelle loro mani il mio manoscritto. Non ci pensai su due volte; sull’aereo pensavo con ansia all’appuntamento che avevo fissato con Alessandra Bazardi, direttore editoriale di Harlequin e a cosa sarebbe successo. Be', da quel momento attesi il responso e il resto… è storia. Quindi mi sento proprio di dire che il Women's Fiction Festival mi ha portato tanta fortuna e ringrazierò sempre per l’occasione che mi è stata concessa.
Mamma mia, eccomi qui a parlare di me, ma chi l’avrebbe mai detto? Harlequin…Quasi non so da che parte cominciare ma posso dire di essere tutt’altro che una persona semplice; sono disincantata, pignola e molto critica nei miei confronti. Amo la solitudine della mia casa immersa nel verde della campagna ligure che mi ispira per le mie storie e odio il caldo. L’estate per me è la stagione peggiore, perdo forze e le riacquisto solo con l’arrivo dei primi freddi. Stoccolma è la mia città di sogno.
Come nasce la tua passione per il romance?
Diciamo che è stata una conseguenza dovuta a un incontro al Romantic Rome del 2010 dove ho conosciuto l’equipe Harlequin, Alessandra Bazardi e la maggior parte delle scrittrici. Io avevo iniziato con un romanzo contemporaneo ambientato in Iraq, pubblicato da una piccola casa editrice e pensavo di continuare su quella strada. Invece lo storico mi ha preso il cuore ma attenzione…non è detto che un prossimo romance non sia proprio un contemporaneo!
Quali sono, per te, gli elementi fondamentali di un romanzo, che cosa non deve mancare?
Il ritmo, un po’ di suspense e il sesso. Mi piace scrivere erotico e i miei personaggi devono lasciare qualcosa a chi li incontra, a chi leggerà di loro, un’emozione, una sensazione di una vita magari vissuta in precedenza o di un bel sogno.
Nella tua formazione, che cosa ti ha spinto a scrivere romanzi?
Scrivo sin da bambina; ho sempre messo su carta le mie emozioni, i miei pensieri e le mie idee. Ho sempre prediletto le materie letterarie a discapito delle scientifiche e credo non potrei mai girare senza un taccuino e una penna in borsa. Ho scritto centinaia di racconti di tutti i generi e durante un periodo particolare della mia vita, qualche anno fa, mi sono detta “Ma perché non ci provi davvero?”. Ed eccomi qui!
Hai un periodo storico preferito?
Ma naturalmente; ho iniziato con il regency e credo che dovrete sopportarmi per un po’ ma nel cassetto custodisco la speranza di scrivere un giorno un bellissimo romance medievale.
Veniamo al romanzo: definisci con tre aggettivi "Seduzione e vendetta".
Seducente, ironico e intrigante.
Quanto del personaggio di Costanza, donna emancipata, moderna per il suo periodo rispecchia il carattere di Simona Liubicich?
C’è molto di Costanza in me; la ribellione, l’esuberanza e la voglia di non essere mai tra le righe. Ma devo dire che quella sensualità un poco sfrenata che a me piace particolarmente in una donna arriva tutta da Sveva…!!!
C'è una scrittrice che ti ha influenzato nel tuo modo di scrivere a cui ti ispiri?
Adoro Charlotte Featherstone, amo il suo modo di scrivere e le sue storie sempre un po’ sull’orlo della suspense. Nelle italiane, Mariangela Camocardi occupa il podio dei miei sogni e un giorno spero di somigliarle almeno un po’, nella grinta, nella bravura e nella signorilità che ogni giorno dimostra.
A che cosa stai lavorando in questo periodo? Un solo indizio, non troppo.
Avevo iniziato con un vittoriano ma non mi convinceva del tutto e se una cosa non mi va diventa…carta straccia! Così ho ripreso in mano il sequel di “Seduzione e vendetta” che vedrà altri due protagonisti rincorrersi nelle schermaglie amorose.
Qual è il rapporto con le tue lettrici? Hai un sito ufficiale, rispondi direttamente o altro?
Il mio rapporto con le lettrici? Essendo un’esordiente ancora non so ma ho visto che i miei piccoli lavori per ora hanno riscosso un discreto successo. Mi piace stare insieme a loro, chiacchierare e discorrere in allegria; proprio per questo su FB ho aperto un gruppo che si chiama “Un pomeriggio nella biblioteca di Simona” dove ci incontriamo tutte insieme. Ho un mio blog www.simonaliubicich.blogspot.com ma non sono una che ama correre troppo dietro a internet anche se mi sa che dovrò cominciare a darmi da fare anche in quel senso…
Un’occasione speciale da citare per il tuo romanzo?
Certamente. Quando l’anno scorso terminai la stesura di “Seduzione e vendetta”, la prima domanda che mi feci fu “E adesso? Che faccio?”. Decisi di iscrivermi al famoso Women's Fiction Festival di Matera e partecipare al colloquio diretto con gli editori dove avrei potuto consegnare nelle loro mani il mio manoscritto. Non ci pensai su due volte; sull’aereo pensavo con ansia all’appuntamento che avevo fissato con Alessandra Bazardi, direttore editoriale di Harlequin e a cosa sarebbe successo. Be', da quel momento attesi il responso e il resto… è storia. Quindi mi sento proprio di dire che il Women's Fiction Festival mi ha portato tanta fortuna e ringrazierò sempre per l’occasione che mi è stata concessa.
Simona Luibicich - Emanuela Velludo
Chi è Simona Liubicich? Lasciamolo dire a lei...
Mamma mia, eccomi qui a parlare di me, ma chi l’avrebbe mai detto? Harlequin…Quasi non so da che parte cominciare ma posso dire di essere tutt’altro che una persona semplice; sono disincantata, pignola e molto critica nei miei confronti. Amo la solitudine della mia casa immersa nel verde della campagna ligure che mi ispira per le mie storie e odio il caldo. L’estate per me è la stagione peggiore, perdo forze e le riacquisto solo con l’arrivo dei primi freddi. Stoccolma è la mia città di sogno.
Come nasce la tua passione per il romance?
Diciamo che è stata una conseguenza dovuta a un incontro al Romantic Rome del 2010 dove ho conosciuto l’equipe Harlequin, Alessandra Bazardi e la maggior parte delle scrittrici. Io avevo iniziato con un romanzo contemporaneo ambientato in Iraq, pubblicato da una piccola casa editrice e pensavo di continuare su quella strada. Invece lo storico mi ha preso il cuore ma attenzione…non è detto che un prossimo romance non sia proprio un contemporaneo!
Quali sono, per te, gli elementi fondamentali di un romanzo, che cosa non deve mancare?
Il ritmo, un po’ di suspense e il sesso. Mi piace scrivere erotico e i miei personaggi devono lasciare qualcosa a chi li incontra, a chi leggerà di loro, un’emozione, una sensazione di una vita magari vissuta in precedenza o di un bel sogno.
Nella tua formazione, che cosa ti ha spinto a scrivere romanzi?
Scrivo sin da bambina; ho sempre messo su carta le mie emozioni, i miei pensieri e le mie idee. Ho sempre prediletto le materie letterarie a discapito delle scientifiche e credo non potrei mai girare senza un taccuino e una penna in borsa. Ho scritto centinaia di racconti di tutti i generi e durante un periodo particolare della mia vita, qualche anno fa, mi sono detta “Ma perché non ci provi davvero?”. Ed eccomi qui!
Hai un periodo storico preferito?
Ma naturalmente; ho iniziato con il regency e credo che dovrete sopportarmi per un po’ ma nel cassetto custodisco la speranza di scrivere un giorno un bellissimo romance medievale.
Veniamo al romanzo: definisci con tre aggettivi "Seduzione e vendetta".
Seducente, ironico e intrigante.
Quanto del personaggio di Costanza, donna emancipata, moderna per il suo periodo rispecchia il carattere di Simona Liubicich?
C’è molto di Costanza in me; la ribellione, l’esuberanza e la voglia di non essere mai tra le righe. Ma devo dire che quella sensualità un poco sfrenata che a me piace particolarmente in una donna arriva tutta da Sveva…!!!
C'è una scrittrice che ti ha influenzato nel tuo modo di scrivere a cui ti ispiri?
Adoro Charlotte Featherstone, amo il suo modo di scrivere e le sue storie sempre un po’ sull’orlo della suspense. Nelle italiane, Mariangela Camocardi occupa il podio dei miei sogni e un giorno spero di somigliarle almeno un po’, nella grinta, nella bravura e nella signorilità che ogni giorno dimostra.
A che cosa stai lavorando in questo periodo? Un solo indizio, non troppo.
Avevo iniziato con un vittoriano ma non mi convinceva del tutto e se una cosa non mi va diventa…carta straccia! Così ho ripreso in mano il sequel di “Seduzione e vendetta” che vedrà altri due protagonisti rincorrersi nelle schermaglie amorose.
Qual è il rapporto con le tue lettrici? Hai un sito ufficiale, rispondi direttamente o altro?
Il mio rapporto con le lettrici? Essendo un’esordiente ancora non so ma ho visto che i miei piccoli lavori per ora hanno riscosso un discreto successo. Mi piace stare insieme a loro, chiacchierare e discorrere in allegria; proprio per questo su FB ho aperto un gruppo che si chiama “Un pomeriggio nella biblioteca di Simona” dove ci incontriamo tutte insieme. Ho un mio blog www.simonaliubicich.blogspot.com ma non sono una che ama correre troppo dietro a internet anche se mi sa che dovrò cominciare a darmi da fare anche in quel senso…
Un’occasione speciale da citare per il tuo romanzo?
Certamente. Quando l’anno scorso terminai la stesura di “Seduzione e vendetta”, la prima domanda che mi feci fu “E adesso? Che faccio?”. Decisi di iscrivermi al famoso Women's Fiction Festival di Matera e partecipare al colloquio diretto con gli editori dove avrei potuto consegnare nelle loro mani il mio manoscritto. Non ci pensai su due volte; sull’aereo pensavo con ansia all’appuntamento che avevo fissato con Alessandra Bazardi, direttore editoriale di Harlequin e a cosa sarebbe successo. Be', da quel momento attesi il responso e il resto… è storia. Quindi mi sento proprio di dire che il Women's Fiction Festival mi ha portato tanta fortuna e ringrazierò sempre per l’occasione che mi è stata concessa.
Mamma mia, eccomi qui a parlare di me, ma chi l’avrebbe mai detto? Harlequin…Quasi non so da che parte cominciare ma posso dire di essere tutt’altro che una persona semplice; sono disincantata, pignola e molto critica nei miei confronti. Amo la solitudine della mia casa immersa nel verde della campagna ligure che mi ispira per le mie storie e odio il caldo. L’estate per me è la stagione peggiore, perdo forze e le riacquisto solo con l’arrivo dei primi freddi. Stoccolma è la mia città di sogno.
Come nasce la tua passione per il romance?
Diciamo che è stata una conseguenza dovuta a un incontro al Romantic Rome del 2010 dove ho conosciuto l’equipe Harlequin, Alessandra Bazardi e la maggior parte delle scrittrici. Io avevo iniziato con un romanzo contemporaneo ambientato in Iraq, pubblicato da una piccola casa editrice e pensavo di continuare su quella strada. Invece lo storico mi ha preso il cuore ma attenzione…non è detto che un prossimo romance non sia proprio un contemporaneo!
Quali sono, per te, gli elementi fondamentali di un romanzo, che cosa non deve mancare?
Il ritmo, un po’ di suspense e il sesso. Mi piace scrivere erotico e i miei personaggi devono lasciare qualcosa a chi li incontra, a chi leggerà di loro, un’emozione, una sensazione di una vita magari vissuta in precedenza o di un bel sogno.
Nella tua formazione, che cosa ti ha spinto a scrivere romanzi?
Scrivo sin da bambina; ho sempre messo su carta le mie emozioni, i miei pensieri e le mie idee. Ho sempre prediletto le materie letterarie a discapito delle scientifiche e credo non potrei mai girare senza un taccuino e una penna in borsa. Ho scritto centinaia di racconti di tutti i generi e durante un periodo particolare della mia vita, qualche anno fa, mi sono detta “Ma perché non ci provi davvero?”. Ed eccomi qui!
Hai un periodo storico preferito?
Ma naturalmente; ho iniziato con il regency e credo che dovrete sopportarmi per un po’ ma nel cassetto custodisco la speranza di scrivere un giorno un bellissimo romance medievale.
Veniamo al romanzo: definisci con tre aggettivi "Seduzione e vendetta".
Seducente, ironico e intrigante.
Quanto del personaggio di Costanza, donna emancipata, moderna per il suo periodo rispecchia il carattere di Simona Liubicich?
C’è molto di Costanza in me; la ribellione, l’esuberanza e la voglia di non essere mai tra le righe. Ma devo dire che quella sensualità un poco sfrenata che a me piace particolarmente in una donna arriva tutta da Sveva…!!!
C'è una scrittrice che ti ha influenzato nel tuo modo di scrivere a cui ti ispiri?
Adoro Charlotte Featherstone, amo il suo modo di scrivere e le sue storie sempre un po’ sull’orlo della suspense. Nelle italiane, Mariangela Camocardi occupa il podio dei miei sogni e un giorno spero di somigliarle almeno un po’, nella grinta, nella bravura e nella signorilità che ogni giorno dimostra.
A che cosa stai lavorando in questo periodo? Un solo indizio, non troppo.
Avevo iniziato con un vittoriano ma non mi convinceva del tutto e se una cosa non mi va diventa…carta straccia! Così ho ripreso in mano il sequel di “Seduzione e vendetta” che vedrà altri due protagonisti rincorrersi nelle schermaglie amorose.
Qual è il rapporto con le tue lettrici? Hai un sito ufficiale, rispondi direttamente o altro?
Il mio rapporto con le lettrici? Essendo un’esordiente ancora non so ma ho visto che i miei piccoli lavori per ora hanno riscosso un discreto successo. Mi piace stare insieme a loro, chiacchierare e discorrere in allegria; proprio per questo su FB ho aperto un gruppo che si chiama “Un pomeriggio nella biblioteca di Simona” dove ci incontriamo tutte insieme. Ho un mio blog www.simonaliubicich.blogspot.com ma non sono una che ama correre troppo dietro a internet anche se mi sa che dovrò cominciare a darmi da fare anche in quel senso…
Un’occasione speciale da citare per il tuo romanzo?
Certamente. Quando l’anno scorso terminai la stesura di “Seduzione e vendetta”, la prima domanda che mi feci fu “E adesso? Che faccio?”. Decisi di iscrivermi al famoso Women's Fiction Festival di Matera e partecipare al colloquio diretto con gli editori dove avrei potuto consegnare nelle loro mani il mio manoscritto. Non ci pensai su due volte; sull’aereo pensavo con ansia all’appuntamento che avevo fissato con Alessandra Bazardi, direttore editoriale di Harlequin e a cosa sarebbe successo. Be', da quel momento attesi il responso e il resto… è storia. Quindi mi sento proprio di dire che il Women's Fiction Festival mi ha portato tanta fortuna e ringrazierò sempre per l’occasione che mi è stata concessa.
Simona Luibicich - Emanuela Velludo
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