sabato 3 settembre 2011

"365 RACCONTI HORROR PER UN ANNO" -  DELOS edizioni


Il 29 novembre il mio racconto

"L'animalista"



Ho sempre odiato le pellicce e le donne che le indossano; non capisco perché oggi ci si debba vestire con la pelle di un cadavere, di un animale che viene spesso scuoiato ancora vivo solo per soddisfare l’ego di una ricca femmina capricciosa. Vivo in un piccolo paese di provincia ma stronze ne vedo ugualmente tante: mi guardano dall’alto al basso, sventolando i loro trofei pelosi come blasoni. Guardo la donna legata sul tavolo di legno; non sembra più così spavalda adesso, spaventata e tremante. Mi implora frignando di lasciarla andare ma può gridare fin che vuole, qui non la sentirà nessuno; siamo a chilometri dalla città, sperdute in un casolare dimenticato da tutti.
Sono sicura che in fondo sa cosa voglio farle; confesso di provare un sottile piacere, non sa fino a che punto mi spingerò.
No, non la ucciderò, non sono un’assassina; voglio solamente farle “provare” una minima parte del dolore che sente un animale quando gli viene strappata di dosso la pelliccia; calzo un passamontagna nero e non parlo, le foto delle povere creature martoriate attorno a me dovrebbero essere molto più eloquenti dei miei discorsi. Mi serve solo una piccola parte del suo corpo, ad esempio… il suo braccio; non è difficile, lo può fare chiunque, basta esercitarsi un poco e per me non è la prima volta. Con un bisturi monouso pratico due incisioni circolari, una sotto il gomito e l’altra sopra il polso mentre lei urla a squarciagola dal dolore; poca pelle, un’inezia in confronto a quello che vorrei davvero farle. Con uno strappo secco scopro la carne per circa quindici centimetri, che sanguina copiosa mentre la troia perde i sensi. Infine, tranquilla, brucio pelle e pelliccia nel camino, insieme come sorelle.
Mi premuro anche di proteggere la ferita con garze sterili e bende; tra poco la scaricherò da qualche parte, lungo la statale; se la caverà, ma la cicatrice e il ricordo di me le resteranno impresse nella mente per sempre. Chissà se il marito le ricomprerà un’altra pelliccia…Secondo voi?

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