sabato 7 maggio 2016

La Scala di Borg e la percezione dello sforzo in allenamento


http://www.runningitalia.it/allenamento/scala-borg-e-percezione-sforzo-allenamento

Quando svolgiamo un allenamento, disponiamo di vari strumenti per quantificare quello che stiamo facendo, dal semplice cronometro, al cardiofrequenzimetro, al GPS, tutti strumenti validissimi che ci aiutano a capire la velocità, lo sforzo, il chilometraggio, ecc. In questo articolo vogliamo soffermarci su uno strumento non tecnologico, ma molto utile per la percezione dello sforzo al quale è sottoposto il fisico durante un'attività sportiva: la Scala di Borg .

Oltre alla tecnologia che la scienza ci ha messo a disposizione, il corpo umano per sua natura è stato dotato di un mezzo che, se saputo sfruttare, riesce ad essere più attendibile di qualsiasi strumento tecnologico: la percezione.
Studi scientifici hanno dimostrato che c’è un’alta correlazione fra la sensazione dello sforzo e lo sforzo stesso. Mentre gli esseri umani hanno caratteristiche sia fisiche che psicologiche, del tutto soggettive, sulle quali basare le proprie percezioni, gli strumenti si basano su principi generali da applicare però ad individui sempre diversi. È quindi comprensibile come la percezione sia una componente molto potente da sfruttare.
Facciamo un esempio, se un podista ha dormito male o sta attraversando un periodo emotivamente delicato, anche se i suoi parametri fisiologici risultano nella norma, il suo stato di efficienza non sarà al massimo. La sensazione di efficienza non può essere rilevata con un cardiofrequenzimetro o un GPS, ma soltanto con la capacità di sapersi ascoltare, grazie alla profonda conoscenza del proprio corpo.

Intorno agli anni '50 il Dr. Gunnar Borg introdusse per primo il concetto della percezione dello sforzo e ideò una scala di tale percezione detta appunto Scala di Borg. Questa scala costituisce un metodo di valutazione dell’allenamento e viene usata per valutare la percezione soggettiva dello sforzo in relazione all'entità dello sforzo stesso. Dal momento che la valutazione dello sforzo percepito (RPE) è molto associata alla percentuale del massimo consumo di ossigeno (VO2max), è stata creata una linea guida per risalire indicativamente all'intensità dell'esercizio.
Per quanto riguarda la scala RPE, Borg scelse 15 numeri crescenti (dal 6 al 20) e li mise in relazione con i valori della frequenza cardiaca (FC) durante uno sforzo fisico. Il valore più basso della scala (il 6) corrisponde idealmente a 60 battiti al minuto, quindi ad una condizione di riposo, mentre il valore più alto (20) corrisponde ad una frequenza cardiaca di 200 battiti al minuto, paragonabile ad un’attività fisica di intensità massima poco sostenibile.
Di seguito potete consultare la tabella che mette in relazione la Scala di Borg con le percentuali di frequenza cardiaca massima (FCmax) e di VO2max durante uno sforzo.


Da: www.runningitalia.it

giovedì 5 maggio 2016

LA SVOLTA, IL PROGETTO, LA DETERMINAZIONE E IL TRAGUARDO… 
2017



http://www.runlovers.it/2011/programma-facile-facile-per-chi-vuole-iniziare/

Programma facile-facile per chi vuole iniziare
 
Ho preso consiglio da questo runner per iniziare un programma di ricostruzione su me stessa, perché sono davvero come Homer Simpson e oggi, 6 maggio 2016, io dico BASTA! Io voglio ritrovare me stessa dopo il calvario del cancro e non me ne importa nulla che non ne sia ancora uscita, voglio rivivere, alla faccia sua!
Un traguardo da raggiungere, una sfida con me stessa nel 2017...

Settimana 1
1 minuto di corsa leggera alternati a 2 minuti di camminata per 9 volte (tot. 27 minuti)
Settimana 2
2 minuti di corsa leggera alternati a 3 minuti di camminata per 6 volte (tot. 30 minuti)
Settimana 3
4 minuti di corsa leggera alternati a 3 minuti di camminata per 5 volte (tot. 35 minuti)
Al termine di queste prime settimane si inizierà a sentirsi più vitali, attivi e reattivi. Attenzione, non esagerate comunque, le prossime settimane saranno ancora più fighe!
Settimana 4
6 minuti di corsa leggera alternati a 3 minuti di camminata per 5 volte (tot. 45 minuti)
Settimana 5
10 minuti di corsa leggera alternati a 3 minuti di camminata per 4 volte (tot. 52 minuti)
Settimana 6
15 minuti di corsa leggera alternati a 3 minuti di camminata per 3 volte (tot. 54 minuti)
Adesso dovresti cominciare a sentirti in forma, stai iniziando a percorrere qualche chilometro. Poco più di un mese fa eri un bradipo da divano e adesso ti senti più vitale e attivo. E pure sul piano estetico inizi a migliorare. Che vuoi di più? Continuare, ovviamente.
Settimana 7
25 minuti di corsa leggera alternati a 3 minuti di camminata per 2 volte (tot. 56 minuti)
Settimana 8
40 minuti di corsa leggera (uscita 1)
40 minuti di corsa leggera (uscita 2)
45 minuti di corsa leggera (uscita 3)
Settimana 9
45 minuti di corsa leggera (uscita 1)
50 minuti di corsa leggera (uscita 2)
50 minuti di corsa leggera (uscita 3)
Settimana 10
1 ora di corsa leggera oppure 10 km (uscita unica)
Al termine di questa fase riposa qualche giorno, stai imparando a correre e il tuo organismo inizia ad adattarsi. Prenditi sempre i tuoi tempi, se senti la necessità di riposare un giorno in più non farti problemi: è sempre bene ascoltare i segnali del nostro corpo.

sabato 30 aprile 2016

http://elisabettadedominis.blogspot.it/2013/04/la-meschinita-dei-leader.html


di Elisabetta de Dominis


El Pais, quotidiano spagnolo, ha scritto che in Italia non si riesce a fare un governo a causa della meschinità dei leader. Infatti, mentre la priorità dovrebbe essere il benessere del popolo, quindi: pagamento dei debiti alle imprese, occupazione, servizi adeguati alle tasse pagate, ecc ecc., i leader pensano solo a mettere in atto alchimie politiche per acquisire più potere possibile. Coloro che dovrebbero essere i nostri servitori, essendo pagati da noi, ci stanno sottraendo oro, case, imprese, terreni e non ci lavano neanche i panni sporchi. Neanche fossimo affetti da marasma mentale, come un mio antenato che fu circuito e quindi derubato dai domestici, ai quali intestò le sue proprietà senza rendersene conto. Finora anche noi siamo stati nelle mani di questi ladri, resisi tali quantomeno per incompetenza, come dimostra la situazione economica in cui versano i pur laboriosi italiani. E i cari leader si lamentano pure che Grillo non voglia collaborare alle loro ruberie. Mi meraviglio degli opinionisti politici che continuano ad osservare che Grillo dovrebbe essere costruttivo. Ma una rottura può esser costruttiva? Capiscono o no l’italiano oppure sono opinionisti di un solo partito politico? Grillo, prima delle elezioni, aveva promesso che non sarebbe sceso a patti con i vecchi leader e ha ribadito chiaramente che  “chi voleva intese con il Pd non doveva votarci”.

Ma perché il Movimento 5 Stelle dovrebbe degnarsi di governare con il Pd se il Pd non si degna di farlo con il Pdl? “Vengo anch’io? No, tu no” potrebbe essere il nuovo inno del Popolo della libertà. Profetico Jannacci. Urge che qualcuno scriva una canzonetta anche per il Pd versus M5S: “Vieni con me? No, io no”. 
E intanto Monti governa… Pagherà il debito alle imprese? Da bravo banchiere continua a tener chiusa la cassaforte. Si stimano 150 mila fallimenti dall’inizio della crisi. “Ho visto un re” cantava ancora Jannacci. Ma fra poco, oltre ad essere senza beni mobili e immobili, non potremo vedere più niente. Ci sono 2 opzioni possibili di governo: i cari leader formano un’oligarchia o scelgono un solo leader  - chiamasi dittatura - oppure li esautoriamo tutti. Cosa quest’ultima più difficile, perché chi li ha votati è fatto a loro immagine e somiglianza e anche alle prossime elezioni continuerà a votarli nella speranza di godere di qualche prebenda…
Quindi resta la prima ipotesi: se arriva un solo leader, l’esempio attuale che abbiamo è la Corea del Nord: ci sarà da marciare e chi non ce la farà verrà soppresso. Per esempio dai sessant’anni in poi, sai che risparmio? Se subiremo invece un governo di larghe intese o di responsabilità nazionale, condotto da quei medesimi leader politici che non l’hanno mai avuta, non potremo appunto vedere più perché ci mangeranno anche gli occhi. Scusate la crudezza, ma sta già avvenendo. Tanto per fare un esempio, nel virtuoso Nord, in Friuli Venezia Giulia, l’amministrazione regionale non ha soldi da dare al maggior ospedale per acquistare le fiale da iniettare a chi è affetto da maculopatia. Certo, costano 1200 euro l’una e ce ne vogliono circa 8 per salvare la vista a un paziente. I consiglieri regionali si sentano responsabili della loro cecità! Hanno pagato con i soldi pubblici, spendendo migliaia di euro, cene di Natale, regali, pneumatici, casalinghi, iphone, gioielli, orologi, calzature, vestiti, parrucchiere, crocchette per il gatto e financo stabilimenti balneari e cene in montagna. Questo è cibarsi dei nostri occhi, senza vedere al di là del proprio naso, perché la maculopatia potrebbe venire anche a loro…
Dulcis in fundo: Dolce Gabbana, i cari stilisti italiani, hanno evaso il fisco per 343 milioni di euro.
Cosa saggeranno i saggi, scelti da Napolitano, in un mesetto, festività comprese? Riusciranno a conoscere la natura del metallo prezioso che scorre nelle vene di codesti italiani per determinarne il grado di purezza? Perché questo è il significato del verbo “saggiare”. Improbabili alchimie…
http://babettebrown.it/federica-dascani-presenta-cristallo/

Federica D’Ascani presenta Cristallo

Perdersi negli occhi di Vittorio e riaccendere la passione che l’ha legata a lui, come un cristallo che riflette la luce del sole. Vera vuole solo questo: l’amore come lo ricorda, l’amore che la fa stare bene.
Vittorio è lontano, distante, duro, a volte anche spietato. Troppo. Eppure la felicità sarebbe a un passo da lei, da quel senso di vuoto che sente quando lui la tocca. A un battito di ciglia dalla bolla in cui è immersa: per non soffrire, per non vedere.
La seconda attesa edizione di Cristallo, il primo vero romanzo che indaga gli aspetti della violenza psicologica rendendoli reali.
Ci sono coppie che non andrebbero composte, amori che non dovrebbero accendersi.
Mi è accaduto di fermarmi a riflettere su ciò che nella vita segna e manda avanti, su ciò che le persone non sono in grado di condividere, spiegare, accettare.
Quando lo scorso anno uscì il mio articolo sulla violenza, il 25 novembre, proprio tra le pagine del Blog di Babette, lessi molti commenti. Chi non conosceva a fondo il problema; chi invece lo conosceva, ma non approvava il parlarne troppo e in modo così approfondito. Conosco persone che hanno attraversato quel calvario e ora pensano solo al futuro, a guardare avanti, sminuendo i fatti. È giusto. Vi dico che è umano, normale. È una forma di difesa. Però…
Ecco, io ho cominciato a riflettere e a chiedermi se tutto ciò che è accaduto fosse avvenuto per una motivazione specifica. Mi rendo conto che tutto questo suona “religioso” e “fatalista”, ma credo che sia doveroso ogni tanto fermarsi e guardare dentro di noi. Almeno per trovare un senso, per riuscire a togliersi dalle spalle un peso troppo gravoso per una mente fragile, o che crede di essere tale.
Scrissi “Cristallo” tre anni fa e quando uscì nella sua prima versione (pessima, lo ammetto) non dissi che la storia narrata rispecchiava la mia. Avevo paura del giudizio della gente, mi vergognavo. Mi chiedevo, nonostante fossero ormai trascorsi anni da allora, se avessi il diritto di puntare il dito verso una persona che in fondo, all’epoca, avevo scelto. Perché è questo che accade: si ha paura dei propri stessi pensieri.
Tutti dicono che uno scrittore deve evitare di essere autobiografico. Bisogna inventare, attingendo un po’ dal proprio vissuto, ma senza narrarlo. Perché la vita dello scrittore non piace a nessuno, perché ci sono cose che, nonostante costituiscano il mondo dell’autore, sono talmente comuni da non suscitare interesse.
Eppure sentivo che io quella storia dovevo divulgarla. Come ho detto, mi vergognavo, ero insicura, ero certa che prima o poi sarebbe saltato fuori qualcuno a dirmi: “Tu! Chi credi di essere per venire a parlare di violenza psicologica? Quella che hai vissuto tu non lo era. In fondo eri consenziente.”
Ed è così. Se c’è una cosa che ho imparato dal passato è che troverò sempre chi mi dirà “Tu hai accettato di farti trattare in quella maniera”. E la prima a farlo sono io. I primi siete voi. Perché quando si riesce a uscire dalla bolla di cui parlo in Cristallo e che mi ha accompagnata per anni (senza mai sfumare del tutto, forse) la colpa ricade su di noi, su quello che abbiamo permesso, su quello che abbiamo concesso. Gli abusi verbali, psicologici, le urla, la rabbia, le bestemmie, l’essere sminuiti, l’essere annullati. Noi siamo le vittime. Noi siamo i colpevoli.
Tre anni fa non avevo il coraggio di dire “Questa è la mia storia”. Oggi sì. Oggi ho deciso di combattere il mio drago e di farlo per chi non riesce ancora a vedere una luce di speranza. Perché la luce, nella bolla in cui si è immersi, non arriva.
Non è stato facile scrivere questo libro, non è stato catartico. Ho sopportato gli incubi, il tornare con la memoria a ciò che è accaduto, l’essere preda di sensazioni che speravo di avere dimenticato. Non è stato semplice per la mia famiglia, per mio marito, soprattutto, e per l’amica che mi segue in tutto quello che faccio. Perché quando si apre un cassetto che dovrebbe rimanere chiuso, è come rompere il vaso di Pandora. Non sai cosa ne uscirà, ma sai che dovrai ancorarti alla realtà e a ciò che nel tempo sei diventata.
Non è stato affatto liberatorio scrivere “Cristallo”, ma l’ho fatto. Perché ho creduto, e credo, di doverlo fare. Per chi ha bisogno, per chi non sa, per chi non capisce, per chi non conosce strade, per chi tra le mani ha una situazione che rischia di esplodere come una bomba.
“Cristallo” è la mia storia, ma è anche la storia di tante donne. Proprio per questo ci sono avvenimenti che non sono mai accaduti a me, ma a qualcuno che un giorno lo leggerà, magari attratto dalla quarta, da un tag, da un sentito dire.
Lo scopo di questo libro è aiutare, divulgare, ed essere vicina a chi vive l’inferno, anche senza saperlo. Credetemi: siamo tante.
Nessuna è sola, ma deve uscire da quella maledetta bolla per rendersene conto.
Io ho deciso di farne scoppiare quante più possibili, perché sento di poterlo fare, perché sono risalita lungo le pareti del burrone e rimango sul ciglio, pronta a tendere la mano.
Ecco, “Cristallo” sono io.
OoO
Federica D’Ascani nasce a Ostia ed è lì che muove i primi passi nella scrittura, vivendo situazioni che l’hanno resa uno strumento per veicolare tutte le emozioni che in Cristallo trovano sfogo. Perché la realtà a volte supera la fantasia e vivere sulla propria pelle situazioni che spesso collimano con il surreale porta a due conseguenze: dimenticare – impossibile – o aiutare chi è nel mezzo di una tempesta. Federica D’Ascani ha deciso di essere un capitano capace di navigare a vista, di gettare un salvagente a chi dev’essere salvato. A chi deve uscire da una bolla soffocante.

Aleppo, bombe sull'ospedale Msf: muore l'ultimo pediatra

Decine di morti, tra cui donne e bambini. E tra la vittime anche un pediatra, Mohammed Wasim Moaz, descritto come 'l'ultimo' che operava nella parte orientale di Aleppo, fuori dal controllo del governo. E' il bilancio dell'ennesimo disastro in Siria dopo il raid compiuto da aerei del regime contro un ospedale gestito dal Cicr e da Medici Senza Frontiere nella città nel nord del Paese. In questa galleria le immagini dei superstiti tra le macerie.

http://www.repubblica.it/esteri/2016/04/29/foto/aleppo_bombe_ospedale_msf_muore_ultimo_pediatra-138692602/1/?ref=fbpr#13

venerdì 29 aprile 2016

http://www.tuttosuilibri.com/2016/04/segnalazione-la-signora-degli-spiriti.html


venerdì 29 aprile 2016


Segnalazione: "La signora degli spiriti" di Simona Liubicich







Titolo: La signora degli spiriti
Autore: Simona Liubicich
Editore: Self Publishing





La Signora degli Spiriti – Simona Liubicich





In arrivo il nuovo romanzo di Simona Liubicich

Dal 2 maggio su tutti gli store!!!

Sinossi:

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Londra 1890 Edward Fulham, investigatore della Rowland Inc., si trova coinvolto in un’indagine riguardante la morte di una nobildonna, lady Felicia Duglas Hamilton, moglie di un Pari molto in vista. Apparentemente, sembra trattarsi di suicidio, ma ciò non convince del tutto il giovane lord, tanto che, frugando nello studio della defunta, appassionata di spiritismo, trova qualcosa che riesce a sconvolgerlo, oltre a una bellissima giovane che dichiara di essere una medium e pone i suoi strani “servizi” a disposizione delle indagini. Edward, scettico, dapprima non crede a una sua sola parola, ma ben presto i fatti iniziano a dimostrargli che Winter O’Gorman non è affatto un’impostora. Accadimenti che hanno dell’inverosimile, macabre scoperte e un viaggio in Irlanda, costringeranno Edward e la giovane Winter ad affrontare un percorso pericoloso che va oltre l’immaginazione della mente, in un mondo oscuro e impervio, oltre a qualcosa di molto forte, qualcosa che ha a che fare con il cuore e che li sta legando sempre più, sino al finale rocambolesco.

Genere: Paranormal Romance
Prezzo ebook: € 1,99

Biografia:

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Scrivo per Harlequin Mondadori – ora HARPER COLLINS ITALIA – da cinque anni; presto uscirà il quinto libro, un vittoriano del quale tengo ancora tutto segreto. Sono stata curatrice editoriale perDelosDigital, sezione racconti erotici, mi occupo di editing e sono articolista per PINK MAGAZINE ITALIA.
Appartengo alla classe 1970, l’anno dell’isola di Wight, dei Doors e di Jimi Hendrix, grandi personaggi del mondo della musica che amo da impazzire. Vivo in Liguria, una vita tranquilla… più o meno!
Ho fatto un percorso di studi di lingue straniere e in seguito un diploma in infermieristica pediatrica. Amo i libri, tutti, dai classici ai moderni d’oggi. Ascolto musica rock: Guns N’ Roses, Angra, Skid Row, Iron Maiden e Velvet Revolver sono i miei preferiti. Quando scrivo, in sottofondo c’è sempre, e ripeto sempre, musica. Fa parte di me, ogni testo mi ricorda qualcosa, un attimo particolare della vita, un momento speciale. Canzone preferita? “Sucker train blues” dei Velvet Revolver, ma ce ne sarebbero anche molte altre…
Non guardo quasi tv, ormai per quel che mi riguarda c’è ben poco da vedere eccetto qualche documentario o film horror.
Sono una nottambula, soffro d’insonnia e adoro la notte, il cielo illuminato dalle stelle e il silenzio che circonda come un mantello. Amo il freddo, glaciale, nevoso. Rifuggo l’estate ma la devo affrontare per amore di mia figlia che adora il mare; se potessi, scapperei in Alaska a primavera e tornerei in autunno!
Sono pignola e logorroica, intransigente con me stessa e col prossimo.
Ho pochi amici che conto sulle dita di una mano, amici veri che non mi hanno mai delusa. Ho un carattere difficile, intollerante, permaloso e duro, forse dovrei ammorbidirmi un poco, ma si sa che con l’età si peggiora…
Sono un’ottima forchetta, mangio quasi di tutto a parte i finocchi e le melanzane che non sopporto proprio. Carnivora convinta, divoro bistecche al sangue e amo alla follia il tiramisù. Avrò detto tutto su di me? Noooo, ma raccontare ogni cosa sarebbe troppo lungo. <3